Immobile: “Dispiaciuto per le critiche, non so se resterò nella Lazio”

Ciro Immobile ha parlato del suo ultimo periodo alla Lazio nel corso di una breve intervista.

Lazio, ImmobileFoto Mosca
Articolo di Redazione SDS14/10/2023

© “IMMOBILE” – FOTO MOSCA

Per Ciro Immobile le ultime due stagioni non sono state molto esaltanti, tanti infortuni e pochi gol per il 4 volte capocannoniere della Serie A e vincitore della scarpa d’oro nel 2020. L’attaccante della Lazio ha parlato di questo suo periodo nel corso di un’intervista per Il Messaggero:

“Sento sempre la fiducia del mister, ci parlo tutti i giorni e sono tranquillo. Per il presidente io sono come un figlio, ci siamo sempre detti le cose in faccia. Quindi, quando arriverà il momento in cui io non riesco più a dargli quello che si aspetta, le nostre strade si divideranno”.

Finire la carriera alla Lazio? “In questo momento dico sì e no. Non vorrei rispondere al volo, ci sto pensando da un po’ con la mia famiglia. Intanto devo tornare in forma e in campo al meglio. Una volta che ci sarò riuscito, potrò decidere davvero. Ora direi di no perché sono in un periodo negativo e sono infortunato, ma se avessi fatto 20 gol direi sì. Quindi la mia decisione non deve essere dettata dal momento. Sicuramente se prima ero convintissimo di rimanere a vita, ora lo sono un po’ meno. Sono un po’ ferito”.

Sul suo futuro: “Sicuramente alla Lazio, ma non so in quale ruolo. Deciderà il presidente, mi troverà qualcosa, lui non metterà mai in dubbio tutto ciò che ho fatto. Io amo la Lazio. E si dice che più ami qualcosa e più ci rimani male ed è quello che sta capitando a me. Mi piacerebbe che la gente mi valutasse anche per quello che sono fuori, come uomo. Non ho mai detto una parola fuori posto, i tifosi della Roma quando mi incontrano per strada mi dicono ‘Non ti abbiamo mai visto fare una provocazione verso di noi’ e per questo mi rispettano”.

Sui tifosi della Lazio: “I veri laziali mi hanno sempre riconosciuto prima come persona e poi come calciatore, e lo abbiamo visto anche domenica pomeriggio. Anche qui in società hanno deciso di farmi capitano, non perché avessi più presenze, ma per il ruolo e le responsabilità che mi assumevo. Ci sono tante componenti che mi hanno spinto a dare tutto per la maglia che indosso”.