Lo Bello: “Il calcio ha bisogno di intelligenza e leggerezza”

L'ex arbitro internazionale Rosario Lo Bello ha commentato con noi gli episodi principali del 25esimo turno di campionato di Serie A.

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Articolo di Redazione SDS15/02/2022

È stato un weekend molto delicato per il calcio italiano, che ha visto affrontarsi in due big match ben quattro tra le prime cinque squadre della classifica. Tra un pari e l’altro, le pretendenti ai posti d’élite non si sono fatte del male e l’unica a guadagnarci è stata il Milan, vincente contro la Sampdoria grazie all’impronosticabile asse Maignan-Leao. Nel turbinio di emozioni, non sono chiaramente mancate animate discussioni su fischi e mancati fischi, cartellini e mancati cartellini. Ad accendere la miccia su Atalanta-Juventus ci ha pensato il ds Umberto Marino che, come la scorsa settimana, si è sfogato nel post-partita. “Per noi c’era il rosso a Szczesny e manca un rigore per il tocco di mani di De Ligt”, ha affermato perentorio.

Dichiarazioni che, però, non trovano riscontro nella realtà dei fatti. Il secondo episodio in questione, infatti, non sussiste: su un tiro di Boga, il difensore olandese si oppone con il braccio platealmente largo. Tuttavia, il pallone sbatte unicamente sul fianco del calciatore, all’altezza della ascella sinistra. Nulla di irregolare, dunque, e decisione corretta dell’arbitro Mariani. Più discutibile, invece, l’altro episodio: su un lancio lungo, Koopmeiners arriva in anticipo su Szczesny che, in uscita, colpisce la gamba del centrocampista. Sul conseguente vantaggio, poi, Muriel sciupa a porta vuota. Il direttore di gara non interviene ulteriormente.

Di questo ed altro ne abbiamo discusso, come consuetudine, con il nostro esperto di fiducia Rosario Lo Bello nell’appuntamento settimanale con la rubrica “Lo Bello del Var”.

Le polemiche sono un discorso, ciò che accade in campo ne è un altro. Che sia stata un’uscita sprovveduta non c’è alcun dubbio, ma sinceramente non ho visto un contatto tale da essere sanzionato. Comunque, il giocatore dell’Atalanta aveva la palla tra i piedi, è stato correttamente concesso il vantaggio e poi ha sbagliato Muriel a concludere. Più di questo cosa si vuol fare? Potremmo discutere sulla mancata ammonizione, ma in quel caso si aprirebbe il dubbio tra giallo o rosso. Nell’incertezza, meglio lasciare la decisione di campo”.

Appena 5 minuti dopo arrivano nuove polemiche, questa volta dalla panchina bianconera, per un intervento di Hateboer su De Sciglio. Mariani sceglie il cartellino giallo.

“Sono del parere che per analizzare queste dinamiche c’è bisogno di viverle, di essere vicino, di sentirle. L’arbitro deve affidarsi al suo istinto e analizzare cosa accade e perché. Ci sono alcuni interventi che da certe prospettive possono apparire eclatanti, ma viste da vicino sono molto più leggere”.

Tutto svolto correttamente, invece, nel big match tra Napoli ed Inter. Il Var richiama giustamente Doveri alla On Field Review per mostrare l’intervento falloso di De Vrij ai danni di Osimhen.

“In queste situazioni bisogna fare molta attenzione. Tutti questi contatti non sono mica semplici da rilevare. Per mia esperienza, quando si incrociano le gambe già è un po’ più evidente, ma nel caso dei pestoni non è affatto facile leggere correttamente l’episodio. È un istante, il tempo che si allunga il piede e l’azione è già scappata via. Oggi è pieno di telecamere e le tecnologie forniscono uno sguardo agevolato, con tantissimi punti di vista, ma ciò che si vede dal campo è completamente diverso”.

Molto discutibile, invece, l’episodio da rigore che consente a Ciro Immobile di sbloccare la partita tra Lazio e Bologna. Soumaoro, in totale controllo del pallone, allarga le braccia per mantenere la posizione di vantaggio e colpisce involontariamente Zaccagni.

“Onestamente, il provvedimento mi è sembrato molto eccessivo. C’è il difensore che non ha nessuna necessità di far fallo, è in totale controllo della palla e sta cercando di uscire dalla propria area di rigore il più velocemente possibile. Muove certamente le mani in maniera scomposta, ma è una semplice dinamica di gioco. Volendo fornire una valutazione obiettiva, Soumaoro ha interesse a colpire il giocatore della Lazio? Assolutamente no. Fosse il contrario si potrebbe discutere, ma in questo caso mi sembra esagerato. E bisogna sempre ricordare che le movenze sono assolutamente individuali e soggettive. Ma anche da queste cose gli arbitri fanno esperienza e per fortuna non ha inciso sul risultato”.

Infine, l’ex arbitro internazionale si è lasciato andare ad una considerazione sullo smodato utilizzo del Var, in particolare in Italia.

“Io limiterei la tecnologia alle cose importanti. Farei ricorso unicamente alla Goal Line Technology e al Var per il fuorigioco. In Inghilterra ci fanno le pernacchie per queste cose. Adesso si fanno storie per il naso, il dito o l’unghia in fuorigioco. Ma lasciamo che tra le figure ci sia “luce”, come si faceva una volta! Si sta andando a cercare il pelo nell’uovo. La Fifa trent’anni fa ci diceva di lasciar sempre correre se si era in dubbio, perché lo scopo del calcio era quello di favorire la segnatura dei gol. Ecco, noi stiamo cercando di limitarle. È giusto che esistano e si osservino delle regole, ma si è diventati troppo fiscali. Ci vuole intelligenza e leggerezza. E che si parli di luce, non di alluce (ride, ndr)”.