Le Pagelle Brillanti: il record di Bubka in pericolo

Le Pagelle Brillanti de "Il Punto Brillante" della sfida di ieri tra Rangers e Napoli, valevole per la seconda giornata di Champions League.

Articolo di Peppe Brillante15/09/2022

© “SPALLETTI” – FOTO MOSCA

MERET 7
La fiducia che avevamo in lui è la stessa fiducia che ha Ilary Blasi verso Totti. O viceversa. Quella parata a mano aperta, però, sul tiro fa fuori, è da portiere vero. E quando si butta a kamikaze sulle palle alte, sembra un quindicenne a cui spuntano i primi peli della barba. Che sia peluria o che sia barba, lo scopriremo più avanti, ma lo “sviluppo” l’ha fatto.

DI LORENZO 6,5
I difensori sono come gli arbitri, anzi come le suocere, quando non li vedi e non li vedi, è un buon segno. Mantiene la posizione, aiutato anche da Politano. Poco propositivo in attacco, ma sta giocando da Ferragosto. Quando si è girata la caviglia, abbiamo fatto 15 Padre Nostro ed è guarito.

RRAHMANI 7
Avete presente i sonnambuli che se ne vanno in giro senza un perché? Ecco Amir nel primo minuto di gioco. Dopodiché ha alzato l’ennesima saracinesca al limite dell’area. Un muro così alto che non ha permesso nemmeno all’arbitro di notare il tocco di “panza” e non di braccio nel finale.

KIM 7,5
Come Amir, salta a vuoto dopo 30 secondi, ma nei restanti 89 minuti e 30 secondi più recupero, alza un muro ancora più grande di quello di Rrahmani. Così grande che non si vede nemmeno la foto della Regina sulla coreografia in curva. E quando si prende le questioni poi, fa paura.

MARIO RUI 6
Più in difficoltà di Renzi con l’inglese in alcuni momenti del match, soprattutto sulle palle alte. Riesce però a guadagnare la sufficienza per la sua importanza nel possesso palla, tipo quando si mette in mezzo al campo a dettare i ritmi.

(OLIVEIRA 7)
Il suo ingresso è stato più sottovalutato della pioggia di stamattina a Napoli. Ed invece, così come contro il Liverpool, si conferma uno dei più pericolosi in zona gol. Alcuni movimenti alla Theo Hernandez gli consentono di essere quello più avanzato sul gol, spettacolare, del 2-0. A Milano Messias deve diventare De Sciglio.

ANGUISSA 7
Non la sua migliore partita. E menomale direi. Alterna momenti in cui si comporta come Tyson con Holyfield azzannando i centrocampisti avversari e momenti di pause. Nel finale sale in cattedra e regala il 3-0 a Ndombele con la stessa generosità di Preziosi quando doveva acquistare qualche calciatore di Agnelli. O viceversa. Il motto resta sempre lo stesso… Se tua moglie non te la dà, fai da solo con Anguissa.

LOBOTKA 7
Sembra il cubo di Rubik, gira infinite volte su sé stesso ma non dà mai all’avversario la possibilità di trovare la soluzione. Eccezion fatta per un tiro da rugby, ha il totale dominio del centrocampo con la palla nei piedi. È ormai un top player.

ZIELINSKI 7,5
Partiamo dai rigori: non li sa tirare perché non ci mette forza. Che è come chiedere ad un cinese di fare carriera nei porno. Però come mezzala si conferma ai livelli del Liverpool. Vi elenco le cose buone: incrocio dei pali, punizione a giro messa magnificamente in area, mette a tu per tu Simeone col portiere, scatto da velocista sulla linea laterale di sinistra, tiro da fuori, assist sull’azione del rigore, uno-due stretto con Politano in area. E quello che gli ha messo 2 a Mediaset deve solo fare le pagelline dei cadaveri.

(NDOMBELE 7)
È stato preso in giro manco fosse Pierino o Fantozzi dei giorni nostri. Entra nel finale e si capisce subito che sarà protagonista con palloni recuperati con un coefficiente di difficoltà altissimo, assist di esterno e ripartenze da trequartista. Il gol, bello bello bello, è il giusto premio ad un calciatore che ci deve dare qualcosa in più dopo la sosta. Per volare senza paracadute.

POLITANO 8
Il migliore. E non perché segna il rigore con il pallone che scottava almeno quanto la panchina di Allegri stamattina. Ma perché era stato il più lesto poco prima ed anche il più pimpante sia nel primo che nel secondo tempo. E perché come fa lui le diagonali difensivi nemmeno Insigne le sapeva fare. Sfiora il gol in diverse occasioni e dà la sensazione di poter essere un protagonista della stagione. Dopo che ad inizio anno stava facendo più capricci di mia figlia quando non vuole dormire.

(ZERBIN 6)
Altro gettone europeo per un calciatore che fino a pochi mesi fa giocava di sabato sui campi di serie B. Ed anche stavolta conferma di avere la stessa faccia tosta del parcheggiatore abusivo che prima ti dice dove fare il grattino e poi ti chiede l’euro. Appena si sblocca nella casella marcatori acquista anche più fiducia al tiro.

SIMEONE 7
Pretendere dal Cholito le stesse cose di Osimhen sarebbe come chiedere a Caressa di fare le telecronache come Nando Martellini. Si divora un gol nel primo tempo con McGregor il portiere che si trasforma in Conor McGregor quello delle arti marziali. Ma nella ripresa spacca la partita con lo scatto che porta al rigore ed al rosso.

(RASPADORI 7)
Un pó come quei mariti che hanno il loro posto a capotavola altrimenti non mangiano, lui ha la sua mattonella, che è quella appena dentro l’area, che gli permette di calciare forte e angolato verso la porta. Come nel raddoppio. E che sia destro come contro lo Spezia o che sia sinistro come a Glasgow, lui non fa differenza. Altrimenti sarebbe costato 5 milioni da pagare in 15 anni come Kean e non 35 “un nguoll a nat” ovvero milione sopra milione, come i soldi dati al Sassuolo.

KVARATSKHELIA 7
Giudicare una partita dagli highlights equivale a giudicare un libro dalla copertina. In copertina c’è solo il tiro che porta al rigore segnato da Politano. Mancano il tiro a giro nel primo tempo, gli scatti nella ripresa a giocare ad “acchiapparella” ed i suoi dribbling che fanno venire il mal di mare solo guardarli. Se non potete dare il suo nome maschile ai vostri figli, almeno se nascono femmine chiamatele Georgia!

(ELMAS SV)
Entra nel recupero solo perché così Spalletti a fine anno deve dire che Elmas ha giocato tutte le partite.

SPALLETTI 7,5
Diciamoci la verità, ci mette più tempo lui a fare un cambio che una donna a mettere la prima, alzare il piede dal freno, pigiare sulla frizione e partire al semaforo verde. Però i numeri dicono che oggi è primo in Italia e in Europa. E che si mette a fare il salto con la stampella, batte il record di Serhij Bubka con l’asta. Ha una Ferrari che funziona anche senza l’acceleratore nigeriano là davanti. Se è bravo con i pit stop può portarla così lontano che tra un anno ci saranno più pelati a Napoli che capelli alla Genny Savastano.

IBROX STADIUM 10
Il sogno di ogni calciatore non deve essere soltanto quello di vincere trofei. Giocare una partita europea in questo stadio deve diventare un obiettivo di ogni essere umano che si appresta a praticare questo sport con ambizione. E farlo nella notte dedicata alla Regina è stato così emozionante che, se fosse stata una partita inutile, avrei fatto il tifo per loro. Anzi farò il tifo per loro nelle prossime due partite di Champions. Forza Rangers e W la Regina Elisabetta!

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