Inzaghi: “Sono stato chiaro con gli attaccanti, ecco la prima cosa che gli ho detto”
Filippo Inzaghi, al Festival di Trento, ha raccontato il suo primo approccio con gli attaccanti della Salernitana.

© “INZAGHI” – FOTO MOSCA
Al Festival di Trento, organizzato dalla Gazzetta dello Sport, Filippo Inzaghi ha commentato la sua scelta di raccogliere l’eredità di Paulo Sousa, e ha ripercorso i bei momenti vissuti con la Nazionale. Di seguito vi proponiamo le parole dell’ex attaccante del Milan:
Sulla Salernitana: “Il presidente Iervolino mi ha chiesto di insegnare agli attaccanti qualche movimento dei miei. Io ho detto subito che per prima cosa bisogna conoscere i compagni che sono quelli che ti aiutano a fare i gol. Su questo aspetto sono stato subito chiaro con i calciatori della Salernitana. Gli attaccanti devono capire quelle che sono le caratteristiche dei propri compagni“.
Poi sulla sua carriera e sulla Nazionale: “A 22 anni ho vinto la classifica marcatori con l’Atalanta e successivamente ho giocato 4 anni nella Juventus e 12 nel Milan: il massimo. Alla Juve incrociai Zidane. Insieme a Kakà è stato il trequartista ideale, il meglio del meglio. Ho fatto più di 300 gol, sono riuscito a decidere finali di Champions League e partite per lo scudetto. Al Milan tutti si ricordano Atene ma la partita della vita è la finale di Manchester del 2003.
Ora facciamo fatica in Italia a produrre grandi centravanti. Ora la nazionale è in ottime mani, ci sono giovani bravi e ci vuole pazienza. Ai miei tempi c’era una qualità pazzesca e credo di aver giocato meno rispetto alle mie qualità. Si giocava con una sola punta ed era Vieri. Provammo a giocare insieme con Bobo ma poi c’erano davvero tanti altri campioni alle nostre spalle”.