Perugino in Nazionale perché è cazzuto

Finalmente è arrivata la tanto attesa convocazione: il capitano del Napoli Futsal, primo in classifica in Serie A, è stato chiamato in Nazionale dal commissario tecnico Massimiliano Bellarte.

Articolo di Peppe Brillante16/02/2023

Finalmente è arrivata la tanto attesa convocazione: il capitano del Napoli Futsal, primo in classifica in Serie A, è stato chiamato in Nazionale dal commissario tecnico Massimiliano Bellarte per il prossimo stage che si terrà a Salsomaggiore dal 20 al 23 febbraio. Diciamolo subito: Capitan Fernando Perugino non è un brasiliano naturalizzato. E’ di Fuorigrotta. E non ha mai avuto i piedi di un brasiliano o di un argentino.

È di Fuorigrotta. Se è arrivato in Nazionale lo deve esclusivamente alla sua forza di volontà e alle sue enormi capacità mentali. Ha iniziato a giocare a calcio a 5 quando aveva nemmeno 6 anni, dopo aver provato qualche mese a fare tennis. Ma solo qualche mese, perché ha sempre praticato il calcio a 5, sin dai primi calci nella parrocchia di Fuorigrotta delle Scuole Pie, passando per il settore giovanile della Rossomaniero. Ha iniziato dalle categorie provinciali, prima di salire di livello nei giovanissimi regionali. E, lo ripeto, non ha mai dato l’impressione di essere più forte degli altri. Più forte no, ma più cazzuto sì. Cazzuto sta per determinato, uno che non si accontenta mai, che cerca di migliorare, di salire uno step alla volta. E che fosse determinato lo si era capito quando giocava sotto età con la Juniores del Futsal Fuorigrotta e veniva puntualmente convocato nelle rappresentative regionali della Campania.

La svolta a 18 anni, esce per limiti di età dalla juniores e anzichè scegliere la scorciatoia di un settore giovanile di una squadra del Campionato Nazionale, parte dal basso, dalla serie D. Vincendo il campionato in una squadra mista, tra gruppo di ragazzini e “vecchie glorie” come Ferri, Loasses, Sorrentino, Carotenuto. Così cazzuto che, pur non essendo un goleador, segna il primo gol della prima partita stagionale, in Coppa Italia. Promozione in C2 al primo tentativo e bis l’anno dopo con la vittoria del campionato ed il salto in C1 ed in Serie B. Qui inizia a sdoppiarsi: il sabato gioca con la prima squadra e la domenica con l’Under 21.

Perchè, tornando al discorso di prima, Nando non si accontenta, vuole migliorarsi, vuole imparare sia dai grandi che dai piccoli. Vuole crescere, vuole imparare i trucchetti dei vecchi, ma allo stesso tempo valutare i suoi progressi con i pari età. E’ probabilmente il suo anno migliore, con 8 gol in Serie B e 34 in under 21. Il preludio alla promozione nel campionato successivo con Magalhaes allenatore, in quel testa a testa con il Real Sangiuseppe dalla prima all’ultima giornata di campionato.

E se prima le voci erano un brusìo, adesso diventavano delle urla “Gioca perchè è il figlio del presidente”. Provate voi a scendere in campo sapendo che fuori, chi non l’ha mai visto allenarsi in settimana, non aspettano altro che un suo errore per rinfacciargli questa cosa della parentela col patron. Il sottoscritto, che ha praticato calcio a 5 per 10 anni nelle categorie regionali, avrebbe smesso dopo 2 partite. Ma io non mi chiamo Fernando Perugino e così che all’esordio in A2, fino alla pausa Covid, il capitano disputa una buonissima stagione con 6 gol e una squadra in lotta per i play off. L’anno dopo il Fuorigrotta diventa Napoli Futsal e Perugino spicca il volo, fa il salto di qualità, confrontandosi alla pari in una categoria importantissima come l’A2.

E’ l’anno dei record, quello della promozione in A1 con tutte vittorie e la Coppa Italia di categoria vinta. Gioca in media 30 minuti effettivi (su 40) a partita, alzando da protagonista quella coppa al termine di una final eight giocata con una tendinite acuta e una raffica di antinfiammatori. Perchè se hai quella forza di volontà, nemmeno gli infortuni ti fermano. L’anno scorso in Serie A1, forse, il momento più difficile a livello individuale con qualche errore commesso contro il Catania e le solite malelingue … “O figlio ro presidente”. Malelingue tornate al loro posto la settimana dopo, con il suo primo gol in A1, nel derby contro la Feldi Eboli. Segna poco, ma al momento giusto, vedi il gol di due settimane fa nel derby con la Real Sangiuseppe, dopo un periodo di digiuno di vittorie. E i gol sono già 7, segno di una continua crescita anche tecnica. Ecco perché va sottolineata la meritata convocazione in Nazionale. Perchè se in 10 anni hai saltato appena 7 partite, senza mai essere espulso, vuol dire che il ragazzo sa stare in campo. Ed infatti il suo minutaggio cresce salendo di categoria. Strano no?

Ricapitoliamo: non è tecnicamente brasiliano e gioca perché è il figlio del presidente. Eppure ogni anno la squadra sale di livello, vince i campionati e (quest’anno) è prima in Serie A1. Nonostante Perugino in campo. Strano no? Quello che è strano è giudicare senza aver mai visto questo ragazzo al palazzetto. Un ragazzo partito dalla D, arrivato in Nazionale, solo grazie al suo amore per la disciplina ed alla sua capacità di far parlare solo ed esclusivamente il campo. E noi napoletani siamo orgogliosi di lui. In bocca al lupo capitano. E ricordati che la tua convocazione è arrivata dopo la nostra intervista. Perchè noi di Sport del Sud portiamo fortuna. Abbiamo riportato in pista il marchio di SportSud ed il Napoli sta diventando campione d’Italia. Strano no?

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