Udinese, Marino: “Fiero di aver fatto parte della storia del Napoli”

Marino, dirigente dell'Udinese ed ex Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte per parlare di Napoli-Udinese e altri argomenti.

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Articolo di Redazione SDS16/03/2022

© “MARINO-UDINESE” – FOTO MOSCA

Pierpaolo Marino, dirigente dell’Udinese ed ex Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte per parlare di Napoli-Udinese e altri argomenti.

Le dichiarazioni di Marino

“Io simbolo di vittoria per il Napoli? Qualcuno mi dice da Guinness dei Primati, anche perché difficilmente una squadra che vince lo Scudetto fa anche la Serie C. Sono contento di essere stato presente nelle 2 fasi, il top della gestione Ferlaino e il top della rinascita con De Laurentiis, siamo passati da Gela al Da Luz”.

“VAR? Pensavamo avesse fatto il suo rodaggio ma bisogna capire che il suo utilizzo, se dev’essere limitato, chiaramente va studiato meglio come meccanismo e nell’uniformità di giudizio. Il fallo di mano di Zeegelaar io non l’ho visto, non so cos’abbia il VAR, la dinamica dell’azione non faceva pensare a un movimento naturale. Ho visto mille immagini ma non l’ho visto. Il caso di Torino poi è molto eclatante, credo che l’AIA sia intervenuta. Bisogna fare dei chiarimenti in proposito, perché altrimenti si perdono anni di lavoro. Noi come società per prima abbiamo iniziato a chiedere sistemi per supportare le decisioni con immagini audiovisivi. Siamo assolutamente favorevoli al VAR ma va uniformato tutto”.

Su Napoli-Udinese

Napoli-Udinese? Inevitabile che le due partite si dovessero giocare, la prima l’abbiamo persa in casa in maniera abbastanza eclatante. Ora c’è questa, noi verremo con entusiasmo. Abbiamo affrontato più o meno il Milan nella stessa situazione un anno fa. Spalletti allenatore vincente? Sicuramente sì, secondo me è arrivato sempre in situazioni buone. Ha vinto a Roma alcune coppe sfiorando lo Scudetto. Essere vincente non vuol dire avere nel carniere Coppa Campioni o Scudetto. Poi per vincere contano i dettagli o i grandi giocatori.

Riguardo Spalletti e Osimhen

Ha, poi, aggiunto: “Su Spalletti? È un allenatore vincente, ha vinto a Roma la Coppa Italia, ha sfiorato lo scudetto più volte. Per me vincente, non significa solo avere scudetti e coppe nel palmares, ma sta anche nella mentalità. Beto? È calato perché ha avuto il virus, però, piano piano si sta rimettendo in piena forma. È un giocatore top? Nelle dimostrazioni in cui ha segnato, sicuramente si. Victor Osimhen somiglia a Beto, anche se il portoghese è un po’ più grezzo rispetto al nigeriano. Osimhen sposta gli equilibri, bravo Giuntoli e il suo staff che lo hanno preso”.

Infine, si è soffermato sugli scenari futuri del Napoli: “Sulla vendita? Dipenderà da Aurelio, un club come il Napoli non ha bisogno di sostegno da investitori esteri. Secondo me i capitali che porterebbero, non danno nulla di diverso rispetto a quello che sta facendo adesso De Laurentiis. Sulla lotta scudetto? Non vedo una favorita tra le 3, se la giocheranno punto a punto”.