Come giocherà la Cremonese di Ballardini?
Al Maradona si presenta una Cremonese nuova e affamata, guidata da chi è riuscito a strappare un trofeo dalle mani di José Mourinho, Davide Ballardini.
© “BALLARDINI” – FOTO MOSCA
Nel calcio non si vive solo di perfetti butter cookies danesi, rigorosamente geometrici e dal colore dorato, arriva un certo momento in cui bisogna pensare al palato ed in modo semplice. Se poi i tipici biscotti scandinavi presentano qualche vizio di troppo, il piatto non può che risultare scadente. Allora meglio andare sul sicuro, su qualcosa di semplice, come un piatto di brutti ma buoni. Alvini voleva continuare a proporre un gioco dinamico, dorato, divertente, brillante, voleva emozionare. Purtroppo, per lui, non si può preparare un dolce con la farina scaduta, o senza le uova, e la sua Cremonese, in Serie A, non era adatta a proporre questo tipo di calcio. Non stupisce, infatti, che la società ha puntato su altro, ed ha così deciso di risultare brutta, ma buona. Non instagrammabile, ma dolce al palato. In poche parole, adesso basta essere schizzinosi, è tempo di pensare alla concretezza, ed i grigiorossi hanno chiamato in causa Davide Ballardini, un professore in materia di salvezze impossibili.
Cagliari, Genoa (più di una volta), Palermo, tutte sottoposte alla cura Balla e guarite, nonostante sembrava troppo tardi. Il 58enne ravennate per otto volte in Serie A è riuscito a portare la nave in porto, per di più senza bisogno del faro. Lui conosce a memoria quella strada, gli basta semplicemente una cartina e un equipaggio che lo segua, poi ci pensa lui. Attenzione, ma non è solo uno straordinario uomo salvezza, parliamo di un allenatore che è riuscito a togliersi soddisfazioni ben più prestigiose: prima di diventare uomo della Provvidenza e passare, molto probabilmente, alla storia in queste vesti, lui è riuscito a strappare una Coppa a José Mourinho. Decisivi Matuzalem e Rocchi, Ballardini alza il suo primo, e unico, trofeo nazionale da allenatore, nel continente giallo (dovevamo già farci qualche domanda, o forse era già troppo tardi). Adesso nessuno gli chiede di alzare una Coppa, ma probabilmente sarebbe più facile farlo. Con il Genoa ha dato il meglio di sé, ed ha viaggiato a medie spaziali per squadre così poco attrezzate tatticamente: sempre di 1,34 punti punti grossomodo, realizzati in 15,16,17 partite. Cioè sempre da metà stagione, quando veniva telefonato per riparare a qualche guaio.
Cosa prende Ballardini
La Cremonese, ad oggi, ha collezionato 0 vittorie, ne ha pareggiate 7 e perse 11, realizzando 13 reti per subirne 32. È una macchina vecchia, senza benzina, con i finestrini rotti e la batteria da recuperare, ma niente è possibile per il nuovo Balla IX. L’ormai ex tecnico Alvini voleva una pressione alta ma si trasformava in una caccia all’uomo, chiedeva possesso palla ma diventava scarica barile di responsabilità che nessuno voleva caricarsi. Allora goleade, goleade e goleade, a favore degli altri. Ed è, di conseguenza, una delle squadre che ha subito più tiri in porta, nonché penultima per reti prese (calcoli sporcati grazie alla Salernitana capace di prendere 8 reti in una partita). Statistiche offensive ci sono, e non sono nemmeno scoraggianti (sesta per tiri fatti, nona per pali e traverse), ma non siamo alle Olimpiadi della matematica.
Cosa vuole costruire
Il gioco che il nuovo tecnico grigiorosso proporrà sarà di stampo allegriano, praticamente un catenaccio italiano: la squadra si fa trovare sempre ordinata quando perde palla, il baricentro non è alto, non si difende a cinquanta metri dalla porta, è più importante recuperare posizione che il pallone. Si pensa a difendere, poi a ripartire palla al piede in velocità con i calciatori tecnicamente più dotati. Parliamo di un classico gioco d’attesa, fatto di poco possesso è tanti strappi a campo aperto. Non a caso, proprio al Genoa, nel 2021, gli xG aumentarono, non diminuirono. La squadra, paradossalmente, diventò più pericolosa. Giustamente, se non si ha in organico la tecnica per dribblare nello stretto, palleggiare, imbucare, perché farlo? Pensa lui. Difendiamoci in modo ordinato, ripartiamo in velocità, con tanto spazio, e finalizziamo.
Potrà contare sull’esperienza di Meité, la tecnica di Buonaiuto, l’imprevedibilità di Dessers, i gol di Ciofani o di Okereke, in attacco. Non ci sono grandi colonne difensive, effettuerà le sue valutazioni sulla base dei collettivi che meglio lavorano congiuntamente. Questi test non sono stati subito possibili, dato che difficilmente è riuscito a presentarsi alla squadra in campo, più probabile che lo abbia fatto in aereo dato che la Cremonese è già a Napoli per la Coppa Italia. Difficile prevedere subito una marcia in più, considerando quanto siano ancora indottrinati gli ex calciatori di Alvini. C’è ancora un intero girone di ritorno, e Ballardini ha dimostrato di salvare squadre anche con tredici giornate a disposizione, i prossimi allenamenti serviranno per sciogliere gli ultimi nodi teorici, liberare la mente e pensare solo a correre, giocare e salvarsi. Concretezza al potere, poca teoria e calcio “moderno” come lo definirebbero alcuni; si torna alle basi, da oggi, in Lombardia. Palla lunga e pedalare. Brutti, ma buoni.