Bianchi: “A Napoli difficile mantenere l’equilibrio, a volte bisogna essere un po’ antipatici”

Ottavio Bianchi ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti, tra le quali come cercare di mantenere l'equilibrio in una città come Napoli che vive di passioni.

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Articolo di Redazione SDS17/03/2022

Ottavio Bianchi è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli durante la trasmissione Radio Goal rilasciando una lunga intervista. Tra i temi affrontati dall’ex allenatore azzurro campione d’Italia vi è anche come mantenere l’equilibrio in una città come Napoli che vive di entusiasmo.

“Questo è un campionato molto strano e anomalo. Tutte le prime hanno avuto la possibilità di prendere il largo ed invece hanno rallentato. Ora si è arrivati alla volata finale, gli infortuni saranno decisivi. Il Napoli è avvantaggiato da non avere nessuna coppa, ma il problema della piazza è sempre lo stesso. C’è grande entusiasmo, ma ci sono alti e bassi continui a seconda dei risultati. E’ difficile mantenere un equilibrio a Napoli con l’amore della gente verso la propria squadra, alle volte per mantenerlo bisogna essere un po’ antipatici“.

Sull’utilizzo del Var.

“Ero e sono completamente favorevole, ma il manovratore deve stare più attento. Sbagliare in maniera così eclatante, come le ultime partite, è davvero clamoroso, bisogna stare molto attenti”.

Sulla Debacle delle italiane in Europa

“Il nostro campionato non è di qualità, non nascondiamoci. Il Napoli che sta giocando bene in campionato ha preso quattro gol dal Barcellona che è una squadra in rifacimento. La Juve è uscita ieri per mano di una squadra media, prima i più grandi giocatori venivano in Italia, ora parliamo solo e migliori se ne vanno. Dobbiamo metterci in testa che il nostro campionato non è di prima fascia, il campo non mente”.

Su Come si vince a Napoli.

“Conta più la società abituata a vincere, che mantiene il profilo basso. La mia fatica più grande nell’anno del primo scudetto era quello di smorzare l’entusiasmo e tenere l’attenzione massima per quello risultavo antipatico. Ero stato giocatore a Napoli dove c’erano grandi campioni, ma facevamo grandi partite contro le grandi e dopo la domenica successiva andavamo a perdere a Mantova. Avevamo un grande allenatore, un grande pubblico, una grande società e non vincevamo nulla, questo per me è stato un grande insegnamento. Non volevo venire ad allenare a Napoli, poi quando Allodi mi convinse gli dissi che si doveva mettere l’elmetto e sparare a vista”.