Rudi Garcia: “Osimhen come Ronaldo, sarò la sveglia del gruppo”

L'allenatore del Napoli, Rudi Garcia, è stato protagonista di un'intervista a DAZN Heroes ed ha affrontato vari argomenti.

Articolo di Redazione SDS17/08/2023

L’allenatore del Napoli, Rudi Garcia, è stato protagonista di un’intervista a DAZN Heroes. Di seguito, le sue parole:

 “Io ho vinto il campionato con il Lille 52 anni dopo quello precedente e la coppa di Francia lo stesso anno, dopo 55 anni ed è stato bello; però, devo dire che la passione a Napoli va oltre: è una religione. Per me il calcio è questo e dovrebbe essere sempre così. Quando arrivi in un ambiente vincente la cosa che ti aspetti è che ogni volta che provi a migliorare qualcosa dicano: ma l’anno scorso ha funzionato. Ora dobbiamo fare un ulteriore step e portare novità. Secondo me, per un gruppo è sempre interessante avere cose nuove, altrimenti ti annoi”.  

Su Osimhen, Raspadori e Kvaratskhelia: “Victor è un trascinatore pazzesco: vuole vincere e trascina la squadra. Un po’ come Cristiano Ronaldo: quando vince è contentissimo, chiama la squadra, vuole fare la foto-ricordo. Mi piace, fa parte dei migliori al mondo come centravanti ed è bello vedere che un giocatore che potrebbe giocare solo la fase offensiva difende come un matto, pressa, torna indietro, aiuta. Ci sarà un Raspadori a tutto campo: può fare la mezzala, l’esterno, il trequartista e anche l’attaccante. Non utilizzerò obbligatoriamente il 4-3-3, dobbiamo anche avere la capacità di giocare con due punte. Kvara può migliorare ancora tanto. Con la palla tra i piedi, ha un genio nei piedi… quando dribbla è bello da vedere”.

Riguardo Spalletti: “Gli ho lasciato il posto alla Roma e lui me l’ha lasciato qua al Napoli. Ho rispetto per l’allenatore: ha fatto grandi cose. Colloqui con ADL? Non faccio un powerpoint prima di parlare con i presidenti. Non c’è studio. Vado con la mia personalità, le mie idee, parlo con i presidenti, come accaduto a Lione, ovunque, ho la mia idea del calcio e se c’è sintonia, e sembra esserci stata, si va avanti. Il presidente ha poi la sua squadra, c’erano Chiavelli, Micheli, sanno tutto di te, se ti fanno venire sono interessati a quello che puoi portare”.

Maradona? “Tanta roba. Diego l’ho visto una volta a Roma, dopo una partita nel 2014, vincemmo all’Olimpico, mi sono trovato in un ristorante e venne al mio tavolo e parlammo 10-15 minuti, fu un momento favoloso. Mi dimenticai di chiedergli una foto. Fa parte della storia del calcio”.