Una scelta d’esperienza: scopriamo Bartosz Bereszyński
L'acquisto di Bartosz Bereszyński è un capolavoro di Cristiano Giuntoli per rispondere all'esigenza dell'esperienza in campo.

© “BERESZYNSKI” – FOTO MOSCA
Il Napoli continua a lavorare per raggiungere il suo obiettivo, formare una squadra di giocatori dal nome impronunciabile. Nella batteria difensiva di Luciano Spalletti arriva Bartosz Bereszyński dalla Sampdoria, al posto di Alessandro Zanoli. Scherzi a parte, il Napoli così perde sicuramente la possibilità di crescere un giovane interessante questa stagione, mandandolo a “farsi le ossa” in una squadra che attualmente lotta per la salvezza. E, probabilmente, lo farà per il resto del campionato salvo clamorosi miracoli. In Italia piace molto il concetto di “farsi le ossa“, nonostante Zanoli sia un terzino che ha già dimostrato interessanti attitudini. 22 anni, poi, non corrispondo oggi ad un’età chissà quanto tenera.
Una scelta per certi versi discutibile, ma non se si pensa al rinforzo aggiunto nella propria squadra. Bereszyński è un calciatore con molta esperienza alle spalle. Nella Sampdoria era titolare fisso, il che non aiuta a spiegare i motivi per cui la dirigenza blucerchiata abbia voluto liberarsene per il prossimo periodo. Sarà entrata in gioco la bravura e l’arte di Cristiano Giuntoli. Il terzino polacco con la maglia dei liguri aveva collezionato 14 presenze partendo quasi sempre da titolare. La Serie A la conosce bene dato che corre nei suoi campi da quasi 5 anni e le sue prestazioni hanno anche convinto il CT della Polonia Czesław Michniewicz a convocarlo per la spedizione in Qatar, terminata agli ottavi di finale. Un percorso non entusiasmante, ma che ha comunque dato la possibilità all’ex terzino blucerchiato di mettersi in mostra ed infatti insieme a Wojciech Szczęsny è stato tra i volti migliori.
È evidente che la scelta del Napoli risponde all’esigenza dell’esperienza in campo: quasi 200 presenze in Serie A, una cinquantina di gettoni collezionati con la rappresentativa del suo Paese. Ai chilometri macinati del corso della sua carriera unisce la duttilità di cui evidentemente non godeva ancora Zanoli, tant’è che l’ex Lech Poznań fa di tutti i ruoli della difesa sua zona di competenza, mantenendo comunque una netta predilezione per la fascia destra. È nel ruolo di terzino su quella porzione di campo in cui infatti ha sfondato in Serie A, diventano un pretoriano negli schemi della Sampdoria.
Nel suo destino c’era l’Inter, ma il Covid mandò all’aria la trattativa, concludendola in un nulla di fatto. Non parliamo dell’anno dello scudetto, ma di quello che lo precede. Se una squadra che limava i dettagli per costruirne una da scudetto già lo cercava, ed il Napoli oggi lo chiama per far riposare Giovanni Di Lorenzo, significa che nel suo DNA c’è un ruolo in una grande squadra. Amico di Zielinski e compagno nella Polonia, sul centrocampista dice: “È il più forte con cui abbia giocato“. Lo ritroverà, stavolta non in bianco e rosso ma in azzurro, con i colori del Napoli. Chissà che non si crei un’intesa giusta da far dubitare della titolarità di Giovanni Di Lorenzo.
Pillola dal Fantacalcio: i Blucerchiati, come abbiamo notato in questi mesi di Serie A, sono un disastro soprattutto per quanto riguarda la retrovia… difatti sono penultimi e la salvezza non è semplicissima, ma il terzino acquistato dal Napoli è l’unico a guadagnarsi sempre la sufficienza. Pur essendo difensore di una squadra che spesso subisce molti gol. Ciò potrebbe essere interpretato così: può essere che in una difesa non all’altezza della Serie A e distratta lui sia l’unico, quantomeno, a non sbagliare?