Le Pagelle Brillanti: l’incredibile media voto di Insigne

Le Pagelle Brillanti de "Il Punto Brillante" della sfida di andata di ieri tra Barcellona e Napoli di Europa League.

barcellona napoli
Articolo di Peppe Brillante18/02/2022

MERET 6,5

Per gli Ospiniani è colpa sua il gol subito su rigore, per i Meretiani ha fatto un miracolo con quella parata centrale nel primo tempo. Ci vuole equilibrio, zero papere, zero prodezze. Sicuro però nelle prese alte e quando al minuto 90 smanaccia in modo decisivo il cross basso del Barca. 

DI LORENZO 7

Se ti alleni tutta la settimana contro Mario Rui e poi ti trovi contro Jordi Alba e Ferran Torres, poi è dura. Un errore ad inizio partita che poteva costare caro, poi prende le misure meglio di un sarto e rischia pochissimo, come quelli che per San Valentino regalano i baci e alla Festa della Donna le mimose. 

RRAHMANI 7

È concentrato come un virologo prima di entrare in ospedale, scherzo, prima di andare in onda tv. Inciampa sul finire del primo tempo rischiando di fare una Fideleffata. Però tiene botta fino alla fine concedendo solo occasioni alle mezze ali, nessuna ad Aubameyang. 

KOULIBALY 7,5

Sembra quei secchioni che tornano dalle vacanze (in Africa) ancora più “arrapati” di libri e compiti a casa. Così esplosivo da costringere ogni tanto l’arbitro a controllare il numero dei calciatori in campo col dubbio che il Napoli stesse giocando realmente in 12.  

JUAN JESUS 6,5

Senza la leggerezza del rigore, quando si dimentica non tanto del regolamento ma del potere del Barcellona in Europa, sarebbe stato il migliore in campo. Certo, se questo è rigore, quelli non dati al Napoli contro Roma e Verona sono reati penali. “Porque” gridava un giovane Mourinho.  

FABIAN 7,5

Nel primo tempo è così devastante in mezzo al campo che a tratti sembra Bakayoko. Sarà l’aria di Spagna ad un anno dalla scadenza del contratto, ma detta legge senza passare per i decreti. Cala nella ripresa come tutto il Napoli ma la voglia di dare il suo contributo nel recupero, nonostante una testa rotta, mi ha emozionato più del video di presentazione di Insigne col Toronto.  

ANGUISSA 6,5

I vecchi amori non si dimenticano, poi ritornano. Proprio quando pensi di averlo sostituito con Lobotka, il gigante di colore si riprende il tuo cuore con una prestazione tutta muscoli contro i ragazzini del Barca. Rischia il secondo giallo nella ripresa prima di infortunarsi. Ma stavolta può recuperare tranquillo, non lo tradiremo ancora. 

ELMAS 6

Viene confermato a destra per far capire a tutti, dopo l’Inter, che quello non è il suo ruolo. Ed infatti gioca forse anche peggio rispetto alla partita contro i nerazzurri. Mai nel gioco, perde ogni contrasto, lento come un uomo che lava i piatti, goffo come una donna che ti spiega il fuorigioco passivo. Fa una sola cosa che gli vale la sufficienza, la magia sul pareggio quando manda il difensore a prendere due paelle take away sulle Ramblas. 

ZIELINSKI 7

Dietro la punta continua a non convincere pienamente. Sembro io da Ikea, mi vedi all’ingresso, quando si deve scendere al piano di sotto e quando bisogna trovare la macchina nel parcheggio. Ah, pure quando si deve pagare. A sprazzi, come lui, protagonista di un paio di lanci per Osimhen e per l’azione del gol quando a rimorchio prima colpisce il portiere e poi sfonda la porta.  

INSIGNE 4

Media tra il voto (8) che meriterebbe per il sacrificio difensivo, le diagonali, i passaggi al terzino ecc ecc ed il voto (0, avete capito bene zero) che merita per il suo apporto in zona gol. Mai un tiro, mai un assist, mai un dribbling importante, mai uno scatto verso la porta. Ma soprattutto una tenuta atletica sempre più Torontiana e sempre meno napoletana. Tenerlo in campo 72 minuti è poco meritocratico.  

OSIMHEN 5

Doveva giocare in panchina, invece gioca in …fuorigioco. Sempre oltre la linea dei difensori, mai un contromovimento alla Pippo Inzaghi. Emblematico quando nella ripresa scatta sulla fascia come Mario Cipollini nelle volate per poi diventare il Ragionier Filini sulla salita del Mortirolo con quel cross senza alcun senso. 

OUNAS 5,5

Vedere Insigne 72 minuti in campo, oggi, è come vedere 72 minuti di Festival di Sanremo presentato da Giacomo Leopardi. Però quando l’algerino entra in campo, sembra un mix tra Elmas, Vargas e Hoffer.  

MERTENS 5,5

Pochissimi minuti, come sta accadendo troppo spesso ultimamente. Però nel finale ha sul piede il match point, ma la passa al portiere del Barcellona con la stessa gentilezza di un call center quando ti sta rifilando il pacco.  

DEMME 6

Entra in campo perchè Zielinski ha meno energia di Mentana dopo 48 ore di maratona televisiva. Pochi minuti per prendere il ritmo partita: a Cagliari abbiamo bisogno di lui perchè non ci saranno Lobo e Zambo. Che detta così sembrano due personaggi della Disney. 

MALCUIT SV

A Bonànima è una esclamazione rivolta ad una persona che si incontra dopo tantissimo tempo. Ecco. 

MARIO RUI SV

Quando l’arbitro ha letto le formazioni ha confidato ai suoi amici stretti, che comunque vada, avrebbe ammonito un calciatore in meno. Entra come esterno d’attacco e c’è gente che non è soddisfatta del pareggio.  

SPALLETTI 6,5

Contro l’Inter aveva mostrato segni di debolezza e di poca fiducia, contro il Barcellona, invece, dimostra quanto sia diventato cazzuto il suo Napoli. Soprattutto per il primo tempo di grandissima personalità e palleggio. Nella ripresa il Napoli soffre più di un vegano al matrimonio di Cannavacciuolo, però riesce a portare la mezza pagnotta a casa. Petagna nel finale sarebbe servito tantissimo sui palloni lunghi di Meret, ma dal divano Bearzot, Herrera, Nereo Rocco ed Arrigo Sacchi mi fanno un baffo. A Cagliari sarà una finale.

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