Tebas e il Barçagate: una lezione di comunicazione all’Italia

Usciranno tanti altri "Gate" nel calcio europeo, e Javier Tebas ha tenuto una lezione sulla gestione comunicativi di tali vicende.

Articolo di Lorenzo Maria Napolitano18/02/2023

Dopo Qatargate adesso c’è Barçagate: un terremoto che ha colpito il calcio spagnolo e ha come epicentro la Catalogna. Il club di Laporta, secondo quanto riportato pressoché ovunque negli ultimi giorni, ha pagato qualche milione al Vice Presidente degli arbitri. Qualcosa che di prima lettura lascia tutti a bocca aperta, ma al momento gestita in modo quasi pacifico da parte del Presidentissimo Blaugrana, il quale ha tenuto a precisare che i motivi dei pagamenti si fondano su delle consulenze verso i calciatori del Barcellona, di ogni categoria, e che portino, tra l’altro, anche all’insegnamento dei modi in cui approcciarsi ai fischietti in campo.

Sulla questione è intervenuto il Presidente de LaLiga Javier Tebas, ed in via preliminare possiamo dire che, per quanto si voglia elogiare la sua comunicazione in questo caso, chi scrive non è affatto un suo braccio destro, tantomeno fan. L’avvocato, però, c’è da ammetterlo, con un messaggio social ha spiegato chiaramente i fatti e ciò che l’opinione pubblica dovrà aspettarsi. Tebas ha tenuto sostanzialmente ad evidenziare tre concetti: mea culpa, nessuna giustificazione al Barça, ma allo stesso tempo rispetto del garantismo giuridico.

Una presa di posizione seria, pacifica e rispettosa. Tutto ciò che non è accaduto in Italia con la Juventus, e non esistono reati di Serie A e di Serie B. È stato proprio lo stesso Tebas a raffrontarsi con la gestione italiana, quasi a voler dire: “Tutto quello che è stato fatto lì, non verrà fatto qui”. Il numero uno de LaLiga ha anticipato qualsiasi tipo di becera domanda a contenuto polemico, affermando che il Barcellona, oggi, non rischia nulla. Tebas ammette: “Il presunto conflitto d’interesse, essendo relativo a 5 stagioni fa, non può essere sportivamente impugnato, a causa dei tempi di prescrizione triennali“.

La parola d’ordine di questo periodo, quindi, sarà proprio “garantismo“, ma attenzione, ciò non vuol dire che il Barcellona non verrà indagato, infatti la Fiscalìa – la Procura Federale – sta raccogliendo materiale per possibili reati. Perciò, dopo questa fase di indagine, in caso i PM raccolgano le prove sufficienti che convocano i giudici a procedere, partirà il processo vero e proprio.

Tebas, per farla breve, ha tenuto a ribadire che oggi si tratta di un caso più mediatico che giuridico, e che vengano rispettati i tempi della giustizia senza troppe smancerie preliminari sui giornali spagnoli. Infine, il Presidente conclude: “Vediamo come finirà l’indagine, noi de LaLiga aspetteremo e rispetteremo le disposizioni. Se la Procura deciderà di procedere nelle sedi apposite e dichiarerà il Barcellona colpevole, prenderemo provvedimenti. Se ci sarà archiviazione, questa vicenda finisce qui”.

Non sappiamo come si evolverà il Barçagate, ma Tebas e LaLiga hanno dato un insegnamento importante: come gestire casi del genere al meglio, rispettando il club in questione senza additarlo come nemico del sistema preventivamente. Dopo Juventus, Manchester City, Barcellona, probabilmente si alzerà ancora qualche altro polverone, qualora dovesse accadere, che prendano tutti esempio dall’avvocato Javier Tebas.