Dia contro Salernitana: una battaglia legale senza esclusione di colpi che può provocare danni ancora più gravi.

Le accuse reciproche, le richieste milionarie, la rottura insanabile tra Dia e la Salernitana: tutti gli ingredienti per un epilogo burrascoso.

Dia, salernitana Foto Mosca
Articolo di Giovanni Santaniello18/04/2024

Boulaye Dia non ci sta più. Accusato dalla Salernitana di rifiuto di entrare in campo durante la partita contro l’Udinese e poi escluso dalla squadra, l’attaccante senegalese ha deciso di rompere il silenzio in un’intervista bomba rilasciata al quotidiano francese “L’Equipe”.

Dia nega di essersi rifiutato di entrare in campo

“Non mi sono mai rifiutato di giocare” – ribadisce Dia con fermezza. “L’allenatore (Liverani, ndr) mi ha chiesto di scaldarmi, ma io non pensavo di entrare perché non ero pronto. Ho fatto un gesto con la testa, lui ha frainteso e mi ha fatto sedere. Poi ha mandato qualcun altro a scaldarsi. Ne abbiamo parlato negli spogliatoi, ma lui ha preferito mentire in conferenza stampa”.

Le minacce di denuncia da parte di Dia

Ma la rivelazione choc arriva quando Dia parla delle conseguenze di quell’episodio: “La Salernitana mi chiede 20 milioni di euro di danni e interessi, oltre a uno stipendio ridotto del 50% fino al termine della stagione. Il tutto senza giocare”. Una richiesta che il giocatore definisce eccessiva e ingiustificata, tanto da aver minacciato a sua volta di sporgere denuncia.

La frattura insanabile e l’udienza al Collegio Arbitrale

Parole forti, quelle di Boulaye Dia, che rischiano di acuire ulteriormente la frattura con la Salernitana. Una frattura che ora si gioca sul piano legale, con l’istanza presentata dalla società al Collegio Arbitrale. Il 30 aprile è fissata l’udienza davanti al Collegio Arbitrale, dove si deciderà il futuro del giocatore. La partita, insomma, è appena cominciata, e il finale promette scintille.

La vicenda Dia-Salernitana assume i contorni di un vero e proprio caso calcistico. Le accuse reciproche, le richieste milionarie, la rottura insanabile tra il giocatore e la società: tutti gli ingredienti per un epilogo burrascoso.

Boulaye Dia, con le sue rivelazioni, ha gettato benzina sul fuoco. La sua versione dei fatti, concordata evidentemente con i suoi legali, è finalizzata a ribaltare completamente la situazione e costringere la Salernitana a rivedere la propria posizione.

Le possibili conseguenze legali

La complessa vicenda tra Boulaye Dia e la Salernitana si inserisce in un quadro giuridico ben definito, dove Codice di Giustizia Sportiva (CGS) e Regolamento FIFA sullo Status e sui Trasferimenti dei Giocatori assumono un ruolo centrale.

Il Codice di Giustizia Sportiva (CGS), emanato dalla FIGC, regolamenta le controversie tra calciatori e società. L’articolo 7 del CGS stabilisce il principio di proporzionalità tra sanzione e gravità dell’infrazione, sottolineando l’importanza di una valutazione attenta di ogni singolo caso.

Analisi del contesto legale

Alla luce di tali normative, la proposta di sanzione della Salernitana, sebbene prevista come massima sanzione disciplinare per comportamenti ritenuti gravi, deve essere attentamente valutata in base all’art. 7 del CGS. È fondamentale accertare se la misura sia effettivamente proporzionata all’infrazione commessa da Dia.

I rischi per la Salernitana

Esiste un concreto rischio che Dia e il suo procuratore sfruttino la situazione per provare a chiedere la rescissione del contratto e il risarcimento danni. La decisione di far allenare Dia a parte potrebbe essere interpretata come una violazione degli obblighi contrattuali da parte della Salernitana, anche se non configura un caso di mobbing.

Se tale misura dovesse causare un danno significativo alla carriera di Dia, questo potrebbe rafforzare la sua richiesta di rescissione del contratto e il risarcimento dei danni. Inoltre, la riduzione del 50% dello stipendio potrebbe essere considerata una sanzione sproporzionata rispetto al presunto comportamento del giocatore.

Il peso delle testimonianze

L’esito di questa incresciosa vicenda nelle aule del tribunale dipenderà da un’attenta valutazione delle normative applicabili e delle prove (soprattutto testimoniali) presentate da entrambe le parti. La posta in gioco è alta: il futuro professionale di Dia e le possibili ricadute economiche sulla Salernitana sono appesi a un filo.

Ma c’è anche chi si si sfrega le mani confidando che questa vicenda possa consentirgli di accaparrarsi il senegalese a prezzi di svendita.

E infatti, oltre agli aspetti legali, la vicenda solleva importanti riflessioni sul rapporto tra calciatori e società, pesantemente sbilanciato a favore dei primi e sulla mancata tutela degli ingenti investimenti societari, soggetti alle bizze dei calciatori. L’ultimo caso di Luis Alberto alla Lazio ne è una eloquente testimonianza.

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