Covid-19, la situazione nei top campionati: iniziano le sconfitte a tavolino
Il Covid-19 torna a dar fastidio nel mondo del calcio. Il più grande rivale affrontato finora causa situazioni singolari e disagi.
Sembrava essersi affievolito, ed invece ritorna a scontrarsi contro il mondo del calcio. Nonostante la giocata vincente per sconfiggere il nemico invisibile sembrerebbe essere la terza dose, quest’ultima non garantisce la dovuta sicurezza. Così, il calcio, torna a fermarsi in alcune zone del mondo. Anche più vicine di quanto possiamo immaginare. Qui verranno evidenziate le situazioni, anche strambe alcune, in cui si stanno imbattendo i più grandi club d’Europa.
SERIE A
La partita disputata tra Italia e Svizzera sembrava aver aperto le porte verso un ritorno alla normalità, ed invece, poco più di un mese dopo, alla Dacia Arena di Udine ritorna ad essere dimezzato il numero di spettatori presenti. Ad oggi il numero di positivi è in continuo aumento. Soprattutto nelle serie inferiori, dove non ci sono tutti i rigidi regolamenti che tutelano la Serie A e la Serie B. L’ultima squadra ad essere decimata a causa Coronavirus è il Südtirol. La squadra trentina ha da pochi giorni comunicato che i test effettuati hanno evidenziato la positività di ben nove componenti del gruppo squadra. Purtroppo, se alla malattia si aggiunge una dose di sorte avversa, la gestione sia tecnica sia mentale diventa davvero difficile. La squadra di mister Ivan Javorcić stava, infatti, attraversando un ottimo momento di forma. Questo straordinario momento di forma culminato con il primo posto nel girone A di Serie C, rischia di essere stroncato a causa di tutte le positività emerse. Il Campionato di Serie A adesso entrerà nel periodo clou, anche una sola assenza può pesare come un macigno.
LIGA
Nel massimo campionato spagnolo il Covid-19 sta mettendo KO la squadra di Carlo Ancelotti. A quanto pare l’unico avversario capace di batterli, dato il primato che detengono da più di qualche mese, addirittura oggi con otto punti di distacco dalla seconda. La Liga quest’anno non ha avuto vita facile, tra sudamericani rientranti troppo tardi e una moltitudine di casi positivi ci sono una serie di squadre che hanno disputato partite in meno. Ieri è iniziata la 18a giornata, ma il Barcellona, il Sevilla, L’Atlético Madrid, Villareal e Granada contano 16 partite. Nessuna di queste sa come e quando recupererà la partita. Tornando al Real Madrid, i blancos, se scenderanno in campo questo fine settimana, dovranno scendere in campo senza Modrić, Asensio, Marcelo, Bale, Rodrygo e Lunin. Positivo anche il vice allenatore, Davide Ancelotti.
I recenti focolai scoppiati tra la massima serie e la Segunda División hanno costretto La Liga a preparare un nuovo protocollo d’azione che sarà presentato il 22 dicembre. Tra le nuove misure che verranno adottate, una in particolare farà molto discutere: ogni squadra potrà posticipare solo due partite fino a marzo nel casso il gruppo presenti un numero elevato di positivi; da quel momento in poi, non sarà più possibile rinviare le sfide e scatteranno le sconfitte a tavolino.
PREMIER LEAGUE
I campi più critici sono quelli inglesi. La Premier League, infatti, rischia seriamente di fermarsi temporaneamente. Il numero preciso di positivi è ignoto, ma in questi giorni si è scavallato di certo il centinaio. Manchester United, Tottenham, Chelsea e Aston Villa i club maggiormente colpiti. La squadra allenata da Conte, infatti, non è riuscita nemmeno a disputare l’ultima gara di Europa League, rimandata a data da destinarsi. Le partite, per giunta, cadono come birilli. Tutto ciò non trova soluzioni unanimi. Uno degli “scontri” recenti è quello tra l’allenatore del Liverpool Jürgen Klopp e quello della neopromossa Brentford. Il primo ritiene inopportuno uno stop, per il secondo è l’unica soluzione. Lunedì allenatori e venti società si parleranno in videocall per trovare la quadra. Opinabile sembra essere l’idea di fermare il campionato le prime settimane di gennaio, lasciando in programma il celebre boxing day. Il calendario, però, è fittissimo: di qui a maggio, tra club e nazionali, la Premier League ha solo due turni infrasettimanali liberi. Ripianificare il campionato è un rompicapo impossibile. Questa settimana, soltanto 5 partite su 10 avranno fischio d’inizio.
EREDIVISIE
In Olanda hanno giocato d’anticipo. Misure drastiche sono state adottate già un mese fa. Appena c’è stata un’impennata di casi positivi, il governo ha ordinato la chiusura degli stadi. Il disappunto è stato espresso dalla Federcalcio e dalla Eredivisie, ma a nulla è servito. Qui nasce un altro grande problema, poiché gli stadi chiusi hanno causato la gran parte delle perdite delle società, costrette a non poter vendere i biglietti in vista dei match.
LIGA PORTUGAL
Nemmeno un mese fa il mondo rimaneva sconvolto da una partita tra Belenenses e Benfica. A causa della positività di gran parte della rosa casalinga, il Belenenses è riuscito a schierare in campo solo 9 calciatori, tra i nove, due portieri. Il Benfica segnerà nei primi 45 minuti sette gol. Il secondo tempo, invece, sarà giocato solo a metà, dato che la squadra di casa si presenterà in campo in 7 uomini, e uno si infortunerà dopo poco. L’arbitro, dunque, si trovò costretto a sospendere la gara.
BUNDESLIGA
I contagi aumentano anche in Germania. Tra decessi e casi critici il paese s’è trovato a istituire nuove limitazioni, come l’accesso pubblico in stadi e palazzetti. Ciò è successo poche settimane fa, proprio quando doveva andare in scena il grande classico tedesco tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco. La società gallonerà è stata quindi obbligata a rimborsare i tifosi, perdendo l’incasso di circa 70 mila biglietti. Il campionato tedesco, inoltre, è territorio di uno dei grandi calciatori no-vax: Joshua Kimmich. Il centrocampista aveva scatenato dibattiti dichiarando che per motivi personali preferiva non vaccinarsi. Una volta contratta la malattia, però, l’ex Lipsia è tornato sui suoi passi. Infatti, come da lui stesso affermato, si sottoporrà al vaccino. Nonostante ciò, potrà tornare in campo soltanto a gennaio, dato che ha riscontrato un problema ai polmoni.
Il principiare del 2022 non prospetta chissà quanto bene, dato che ci sono dubbi sulla Coppa d’Africa. I vertici del calcio mondiale stanno discutendo sulla possibilità di rimandare la competizione. A dicembre, poi, ci sarà il Mondiale…