Bari, Benali: “Iachini ci trasmette cattiveria e agonismo. Serie A? Un sogno nel cassetto”
Il centrocampista del Bari Ahmad Benali, fresco di rinnovo con la formazione biancorossa, è intervenuto questo pomeriggio in conferenza stampa.

Il centrocampista del Bari Ahmad Benali, fresco di rinnovo di contratto, è intervenuto questo pomeriggio in conferenza stampa per fare il punto sulla sua avventura in biancorosso e sulla stagione in corso.
La crescita in campo.
“Fa piacere, è l’obiettivo di tutti i calciatori giocare e dare una mano alla squadra, è una momento al livello personale che fa molto piacere. Speravo di non andare via senza aver dimostrato il mio valore. Spero di continuare così”.
Il nuovo ruolo a centrocampo. Una rinascita?
“Mi sto trovando benissimo da mediano, un ruolo che ho fatto poco in passato, mi sono dovuto adattare. Ringrazio chi mi ha dato consigli per interpretarlo al meglio. È una sfida che mi piace molto. Voglio imparare, crescere e migliorare”.
Quanto ti senti inglese e quanto libico?
“Sono nato e cresciuto in Inghilterra, ma ho assorbito più la cultura di mio padre libico. Sono cresciuto mangiando cibo arabo e nella cultura arabo. Sono anche musulmano, mi sento più libico. Rappresentare la nazionale è stato l’onore più grande della mia carriera”.
Un Benali così è da Serie A?
“Non penso di esserlo ora. Sto cercando di dare una mano a questa squadra. Il sogno nel cassetto è di arrivare il più in alto possibile. Voglio prendere spunti da tutti”.
Come ha vissuto il rinnovo?
“Ho sempre detto che volevo guadagnare il rinnovo sul campo. Ho cercato di sfruttare l’occasione. È una grande soddisfazione personale. La metto in alto tra quelle della mia carriera. Per come si erano messe le cose sarebbe stata più probabile la cessione a gennaio. Ho cercato di cogliere l’occasione. Ci tengo a ringraziare tutti. Polito con me è stato diretto e bravo, anche il presidente, i compagni, hanno sempre creduto nelle mie qualità. Ci tenevo molto a far bene in una piazza come Bari. Speriamo di raggiungere obiettivi collettivi insieme”.
Impatto di Iachini su Benali.
“Quando avevo 22 anni sono passato a Palermo, ho fatto il ritiro estivo con il mister, mi è dispiaciuto molto non aver lavorato insieme a lui; lo ritengo un allenatore che fa crescere i calciatori, mi dà una grande mano, mi fa capire i movimenti in fase difensiva e come non non sprecare i passaggi”.
L’impatto di Iachini sulla squadra.
“Il mister essendo un allenatore esperto sa trasmettere bene quello che vuole. I primi giorni di lavoro sono stati pesanti, tra video e allenamenti doppi. Vuole una squadra corta che arrivi su tutti i palloni e poi che faccia male in attacco. Vuole cose semplici, dobbiamo essere bravi ad ascoltarlo. Dobbiamo essere concreti”.
Il fattore decisivo per la crescita personale di Benali.
“La continuità è la cosa più importante. Mettere minuti nelle gambe non è facile. Servono partite di fila, nelle quali si possa anche sbagliare. Quando si sta tanto tempo fuori non è facile recuperare anche a fine partita. Più partite giochi e più trovi la condizione”.
Il ritorno di Maiello, possibile una coesistenza?
“Con Raffa i giocatori forti possono coesistere e giocare insieme. Starà al mister fare le valutazioni. Non ci sono problemi. In questo momento l’obiettivo in comune è andare avanti e fare più punti possibili. Deciderà il mister chi sta meglio”.
Guardare verso l’alto, si può?
“Iachini ci trasmette la sua cattiverà e l’agonismo. Vuole guardare in alto e che siamo sul pezzo sempre, a prescindere da chi affrontiamo. Perché se sbagli un’occasione e una diagonale vieni punito. Bisogna avere fiducia e mantenere equilibrio”.
Sudtirol vero esame di maturità?
“Ci è mancata la continuità, abbiamo giocato a sprazzi in stagione. Quando bisognava fare il salto non c’è mai stato. La partita di sabato ci dirà se saremo pronti per fare un determinato percorso oppure no. Servirà una prova di carattere”.
La condizione atletica.
“Ogni preparatore ha un suo modo di lavorare. Nelle ultime gare che abbiamo perso sembrava che fossimo in affanno, ma eravamo semplicemente lunghi. Ora siamo stati più corti e compatti e questo ci aiuta nel recupero della palla e nell’essere più compatti. Al livello fisico la squadra sta bene”.
Dove si può migliorare ancora?
“Ogni allenatore ha le sue richieste. La squadra sta crescendo. Il problema è stata la continuità di tutti i reparti. Bisogna continuare a martellare, il mister non ci induce a pensare che siamo forti e brillanti. In B bisogna muovere sempre la classifica e poi nelle ultime dieci giornate provare a fare lo sprint”.