Lo Bello: “Quando un arbitro esce dal campo perde certe sensazioni”
L'ex arbitro internazionale Rosario Lo Bello ha commentato l'episodio simbolo di questo 26esimo turno di campionato in Fiorentina-Atalanta.

Scusate, noi avremmo una domanda: chi arbitra una partita di calcio? Ovviamente la risposta è lapalissiana. Eppure, il dubbio sorge spontaneo dopo questo 26esimo turno di campionato. È sicuramente vero che è compito della Var identificare e segnalare i fuorigioco sfuggiti alla terna arbitrale in campo. Tuttavia, non è compito della tecnologia dover giudicare la posizione attiva o meno di un giocatore durante lo svolgimento di un’azione potenzialmente pericolosa.
Forse sarebbe il caso che qualcuno lo ricordasse anche al signor Banti, responsabile Var assegnato alla partita Fiorentina-Atalanta, il quale si è letteralmente sostituito al direttore di gara Doveri. Infatti, la mancata chiamata dell’arbitro al monitor, optando per la segnalazione diretta di fuorigioco dalla Var room, hanno scatenato vibranti polemiche in seguito all’annullamento della rete di Malinovskyi.
Più di una volta siamo stati messi in guardia dal non farci prendere la mano dalla tecnologia per quello che riguarda le decisioni di campo. Così come in diverse occasioni il nostro interlocutore di prestigio, l’ex fischietto internazionale Rosario Lo Bello, aveva sottolineato nelle precedenti dichiarazioni per la rubrica “Lo Bello del Var”. Oggi la frittata è stata fatta. Una decisione non oggettiva, presa fuori dal rettangolo verde ha purtroppo determinato il risultato di una partita.
“Come ben ricorderete, qualche anno fa una posizione come quella di Hateboer in Fiorentina-Atalanta sarebbe stata considerata irregolare. Ma, giustamente, il calcio si è evoluto, abbiamo una concezione più dinamica del gioco. In questo caso specifico è saltato completamente il protocollo. Quando un arbitro decide di ritirarsi dal campo e non è più sotto tensione, certe cose si vedono diversamente. Noi quando smettevamo, allora, avevamo altri ruoli, e il nostro lavoro al di fuori del rettangolo verde”.
Secondo lei, cosa potrebbe aver spinto Banti in sala Vara a sanzionare quel fuorigioco piuttosto che richiamare l’arbitro Doveri al monitor per la decisione finale?
“Non saprei. Bisognerebbe chiederlo a lui. Forse è stato troppo tempestivo. Tra l’altro si ha tutto il tempo per decidere se richiamare l’arbitro a un’osservazione più attenta al monitor, oppure limitarsi a lasciar giocare. Probabilmente la fretta ha giocato un brutto tiro a Banti, non ci sono altre possibili spiegazioni. È un caso questo che, vedrete, farà scuola. Magari potrà servire affinché non si ripetano più episodi simili e chiarire, una volta per tutte, i rispettivi ruoli in campo di arbitro e assistenti Var. L’arbitro è sempre l’arbitro, non dimentichiamocelo mai. Chi sta in campo ha certe sensazioni, quelle prima di ogni altra cosa. Sicuramente l’episodio discusso oggi servirà per far migliorare tutti”.