Sousa: “Devo ringraziare i miei ragazzi, ora studierò una strategia per battere il Napoli”
Dopo il successo contro il Sassuolo l'allenatore della Salernitana, Paulo Sousa, ha parlato nella conferenza stampa post partita.

©️ “SOUSA” – FOTO MOSCA
Dopo il successo contro il Sassuolo l’allenatore della Salernitana, Paulo Sousa, ha parlato nella conferenza stampa post partita:
Giornata perfetta per la Salernitana…
“Devo fare i complimenti ai calciatori per l’interpretazione quasi perfetta della gara. Abbiamo scelto una strategia e hanno creduto fino in fondo in quello che hanno fatto. Abbiamo battuto la squadra che nel girone di ritorno ha fatto più punti e più gol dopo Napoli e Lazio, questo dà ulteriore credibilità al nostro risultato. Abbiamo lavorato alla grande durante la settimana, concentrandoci soprattutto sulla costruzione. Era importante attaccare la profondità, ma anche gestire il pallone e sfruttare le corsie esterne. Se fraseggi bene hai la possibilità di mettere Dia in condizione di andare uno contro uno. Mi ha fatto molto piacere anche vedere la qualità del secondo gol, abbiamo fatto venti passaggi di fila partendo da Memo fino alla rete straordinaria di Boulaye. Sono veramente soddisfatto, da quando sono arrivato ho provato a trasmettere ai ragazzi una nuova mentalità e tutti si sono messi a disposizione assumendosi responsabilità. Bravi i due centrocampisti centrali a trovare sempre la linea di passaggio giusta, non ho mai visto una Salernitana così continua nell’arco dei 90 minuti. Nel blocco basso dobbiamo ancora migliorare, ci sta di calare d’intensità se vai sul doppio vantaggio ma l’intensità nella pressione non deve mai venire meno e non voglio una Salernitana speculativa. Ora fa più caldo e questo comporta fatica in più, aggiungo che ho dovuto togliere calciatori per problemi muscolari. Ma resta una partita quasi perfetta”.
Salernitana perfetta, capace di mettere sotto il Sassuolo giocando un gran calcio e per 90 minuti senza interruzioni. Processo di maturazione ultimato? “Le mie squadre devono avere questa mentalità. La Salernitana deve mantenersi umile, è questo il segreto del successo che dà la voglia di vincere. Non dobbiamo perdere di vista la realtà: siamo la Salernitana, ci dobbiamo salvare. Certo, questo 3-0 col Sassuolo aumenterà la convinzione nei nostri mezzi. Dobbiamo capire che, se vogliamo, possiamo essere bravi nel palleggio, nel gioco orizzontale e verticale. Davanti abbiamo giocatori che ci permettono di fare un certo tipo di gioco, a volte le cose semplici sono quelle che mettono maggiormente in difficoltà l’avversario. Se scavalchi la linea di pressione riesci a renderti pericoloso e a guardare avanti, senza uscire mai dalla partita gestendola col pallone tra i piedi”.
Come mai ha “rimproverato” la curva? “Voglio che ricordiamo sempre chi siamo. Ok spingere, ok essere orgogliosi, ma dobbiamo mantenere i piedi per terra. Creando una base di valori possiamo emozionarci senza perdere l’umiltà. Arrabbiato con la curva? Se mi ripetete la domanda secondo me siete provocatori. Ne ho appena parlato. La voglia di vincere ed essere fieri della città, della squadra e dei calciatori che ci rappresentano non vuol dire perdere umiltà. Non ce l’ho con nessuno, ma voglio far passare un messaggio. Senza difendere valori importanti rischiamo di vanificare quello che stiamo facendo. So che chiunque viene fa sacrifici, spende soldi e cerca di darci una mano. Noi capiamo perfettamente quanto conti la chimica col pubblico. Ma se perdiamo umiltà non va bene, le aspettative vanno sempre gestite. E l’unico modo è essere concentrati dal primo al novantesimo”.
Come ha fatto a entrare nella testa di calciatori in passato impalpabili e oggi ritrovati? “Sono stato calciatore e volevo che un allenatore mi aiutasse a migliorare. Da quando mi trovo da quest’altra parte so che devo vivere per i miei ragazzi. Credo abbiano capito che ho adattato le mie idee di gioco alla necessità di fare subito risultato per arrivare alla salvezza. Nel mio passaporto c’è il tipo di identità che voglio trasmettere, a me sta farli crescere in entrambe le fasi e aiutarli in un percorso di crescita che deve dare soddisfazioni a loro e alla società”.
A 7 giornate dalla fine quanto pesa questa vittoria? “Il Verona sta andando a un passo ottimo e veloce, di conseguenza dobbiamo continuare a essere umili perchè la strada davanti a noi è ancora lunga. Dobbiamo riposare e provare a preparare al meglio la gara di sabato sperando di dare ulteriore continuità a questa striscia di risultati”.
E ora il derby col Napoli…
“Ora riposiamo, con voi parlerò di questo venerdì. Nel frattempo studierò le loro caratteristiche pensando a una buona strategia. Hanno un allenatore che stimo tanto, Spalletti è uno dei migliori in Italia”.
Brutto parlare dei singoli, ma le facciamo due nomi: Kastanos e Vilhena. In passato venivano impiegati sulla trequarti, oggi li scopriamo piacevolmente in ruoli diversi…
“Ieri ho già elogiato Grigoris, è il nostro Bernardo Silva perchè ama giocare e si mette sempre a disposizione della squadra. Esce bene, salta l’uomo, comunica bene, guarda avanti, si intende in modo straordinario con Candreva. Che sia esterno o centrale il risultato è sempre ottimo. Quando lavori sulle specificità del ruolo c’è bisogno di tempo per migliorare, lui però ha qualità e la sua crescita è stata rapida. Ovunque lo metti rende sempre, ha acquisito fiducia e sente energia positiva intorno a sè. Vilhena per qualità e fase di impostazione è straordinario, volevo intensità e senso di responsabilità. Lo sta facendo e sono contento. Così come di Coulibaly, che arriva più spesso in area ed è determinante in costruzione”.
Pirola si è fatto male e quanto sta crescendo? “Ha avuto un fastidio muscolare già intorno alla mezz’ora, ho pensato di toglierlo all’intervallo ma mi ha dato disponibilità per restare. Quando ha capito che era arrivato al limite l’ho tolto. Difensivamente è un calciatore straordinario, la marcatura a zona aiuta a crescere chi fa questo ruolo. E’ un marcatore forte, sto lavorando sulla costruzione e sull’impostazione. Quando determinerà anche da questo punto di vista arriverà a livelli altissimi. Ma permettetemi di fare una menzione per Gyomber. Oggi non è solo un giocatore che difende, oggi sul secondo gol ha costruito l’azione e mi ha reso felicissimo. Sta arrivando a livelli alti. Daniliuc in settimana non è stato bene e ho avuto risposte anche da Lovato, non era facile. E chi è entrato ha dato continuità. Questo vuol dire che stiamo raccogliendo il lavoro fatto dal primo giorno che sono arrivato”.