La nicchia per Garcia, e il Napoli guarito: “Halma”!
Uno scarso, l’altro malato. Ora Garcia alla Spalletti e il Napoli è guarito. Nel post Verona l’esasperazione del tifo e del giornalismo.
©️ “GARCIA NAPOLI” – FOTO MOSCA
Napoli 3, Verona 1. Gli azzurri vincono, stra-vincono tra le mura dell’Arena scaligera e fa notizia, anche se non dovrebbe. Era peso e teso il clima che si respirava alla vigilia. Si arrivava alla sfida dopo troppe parole spese – e questo non è mai un bene – molte di esse fuori luogo. A casa di Giulietta era atteso un Napoli dimissionario, reo di far saltare la testa al tecnico delegittimato da un Presidente troppo presente (o forse finalmente presente) alla ricerca di protagonismo e di un nuovo protagonista della panchina. Verona per sancire la successione, Verona per servire al gruppo in pasto Garcia.
Ci è finito il Verona a fare la portata principale della giornata. Il Napoli lo ha cotto a fiamma alta per un’ora, condendolo con tre gol, di pregevole taglio. L’impressione è che poteva farne molti di più. C’è stata un po’ di confusione dopo il 3-1 segnato dai veneti al 60esimo con Lazovic, ma da queste parti è divenuta oramai ordinaria amministrazione, un po’ per stress, un po’ per insicurezza. Gli azzurri sul finale concedono, che sia al Verona di Baroni o a chiunque altro. È sempre un rischio, perché non andrà e non è andata sempre bene. Ma è pur vero che la concentrazione tibetana della stagione dello scudetto è una condizione destinata ad esaurirsi a causa di impiego intensivo. Un po’ come il petrolio, risorsa cara e non rinnovabile. Ha fornito un’ottima prestazione Meret, con almeno due parate degne di nota.
I primi titoloni post partita dei giornali nazionali e “non” hanno recitato tutti sulla falsa riga: IL NAPOLI È GUARITO. Ma quante volte l’hanno già ripetuto in nove giornate? Lo hanno fatto dopo il Lecce e dopo l’Udinese di sicuro, salvo poi sprofondare. Sono penne da montagne russe, penne da offerta commerciale: LEGGIMI E COMMENTAMI. Ci vuole equilibrio, se una sconfitta vuol dire esonero ed una vittoria scudetto, finiamo per scrivere da tifosi e non per i tifosi. Chi fornisce le informazioni dovrebbe avere il garbo di allontanarsi dall’esasperazione da stadio. Il Napoli non è guarito, ha dato segnali di crescita, ha il proprio destino tra le mani. Il Verona era davvero troppo poco per assumersi il ruolo di metro di paragone. Gli azzurri hanno un organico di livello assoluto, vince con poco. Una Ferrari su rettilineo batte una Panda anche se il pilota è ubriaco fradicio.
Sia chiaro non si vuole screditare il successo azzurro, arrivato senza Osimhen, Anguissa, Elmas e JJ. Allegri direbbe semplicemente “Halma”. I 100 metri li corrono tutti, i 1000…
Ha segnato Politano, uno degli uomini migliori di questa stagione, con 4 gol e 3 assist è l’azzurro ad aver preso parte a più reti in questa Serie A. L’addio di Lozano, l’arrivo di un Lindstrom Godot, e la titolarità gli danno consapevolezza e si vede. Ne ha fatti altri due Kvaratskhelia, al quale il matrimonio sembra aver fatto bene, non avrà mangiato la torta.
Ci ha preso Garcia schierando Raspadori centravanti, nel pre-partita gli avevano già preparato la nicchia. Come poteva preferire Giacomo Jack a Simeone? Lui è un allenatore, chi parlava no, ecco come poteva. Giacomino fino al Verona aveva ricoperto ogni ruolo tranne il suo, lo meritava. Giacomino serviva ad aiutare lo sviluppo della manovra, dare ampiezza agli esterni, permettere gli inserimenti delle mezzali, svuotare l’area avversaria, non dare punti di riferimenti a tre “Marco Antonio” scaligeri. Lo ha fatto alla grande, è entrato in tutti e tre i gol. Ci ha preso il francese.
Ottima la prova di Cajuste al post di Anguissa, è un centrocampista brillante e fisico, ha anche gol nelle gambe. Con lo Zambo degli ultimi tempi c’è una differenza abissale di elettricità. Rimandata la celeberrima coppia titolare di difesa Rrhamani-Natan, hanno avuto poco lavoro. In cattedra il professore Rui, è vaselina per il gioco azzurro.
Insomma… tre punti, una vittoria come un’altra, utile per scacciare i fantasmi. Il 31 ottobre si avvicina meglio farsi trovare preparati. Non c’è Conte all’orizzonte, né si scanneranno sotto la luna piena. C’è un gruppo al quale forse quel buontempone di ADL ha ricordato di essere tale e di essere sotto la guida di un tecnico. Poi ci sono i problemi ma quelle sono cose di campo, come cose tra ragazzini, vanno risolti tra di loro.
Il Napoli aggancia la Juve al terzo posto, che stasera se la vedrà con la capolista. Martedì a Berlino potrà staccare mezzo pass per gli ottavi di Champions.
Tutto il resto come canta Noemi…. sono solo parole.