Spalletti: “Difficile trattenere l’euforia. Sulla Champions…”

Luciano Spalletti ha rilasciato delle dichiarazioni sulla stagione del Napoli dopo aver ricevuto il premio Bearzot.

Articolo di Redazione SDS24/03/2023

© “SPALLETTI” – FOTOMOSCA

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Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha ricevuto oggi, presso la Sala dei Baroni al Maschio Angioino, il premio nazionale Enzo Bearzot per lo straordinario percorso avviato con il club azzurro. Per l’occasione il tecnico ha rilasciato delle dichiarazioni:

“Si è parlato dell’indifferenza di quando sono approdato al Napoli per dei risultati i quali non erano così accettabili. Era necessario compattarsi e riunirci in un corpo unico per superare le problematiche. Per quanto concerne l’euforia della città, è difficile trattenerla. Avete visto quanto è bella Napoli? Ho scelto di vivere a Castel Volturno perché la città è meravigliosa. Anche i calciatori ora bisogna che siano bravi perché rischiano con un po’ di euforia per i risultati di sentirsi appagati e questo è il peggior nemico che ci possa succedere. Ma tutte le volte che tento di fare dei discorsi quando ho timore cali l’attenzione, loro tutte le volte mi guardano a fine partita il giorno dopo come a dire: hai visto che non è così? Sono davvero fatti di una pasta diversa“.

Sulla Champions

Questa è una cosa che va vissuta totalmente e non vediamo l’ora di andarci a confrontare. Sono cose bellissime che non ho mai vissuto in 64 anni. Anche i calciatori devono stare attenti. Il tempo passa per non ripassare più e queste partite sono bellissime. Fisicamente la squadra sta bene, ho uno staff di prim’ordine grazie al presidente. Penso sia fondamentale capire che in queste partite non si porta dentro il passato perché ti vestono al meglio con tutte le tue qualità e difficilmente non le riproponi dentro la partita. Noi non possiamo portare questo minimo vantaggio in campionato. Si riparte da zero. Da zero . Era una delle qualità di Bearzot, questa. Lui è stato progenitore, fonte di ispirazione della nostra categoria. Dicevano fosse testardo ma io lo vedevo coerente rispetto alla conoscenza del suo lavoro”.

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