Ansia per Tacconi: l’ex Juve è ricoverato in prognosi riservata

L'ex portiere della Juve e della Nazionale è nel reparto di neurochirurgia all'Ospedale di Alessandria. Le sue condizioni sarebbero serie.

Articolo di Redazione SDS24/04/2022

Il mondo del calcio è in ansia per le condizioni di Stefano Tacconi: l’ex portiere, 64 anni, è ricoverato all’ospedale di Alessandria, nel reparto di neurochirurgia, in prognosi riservata a causa di una probabile ischemia cerebrale. Lotta per la vita. Era atteso in serata un bollettino medico per provare a chiarire le condizioni, si è deciso poi di far slittare tutto alla mattinata, quando magari il quadro clinico sarà più chiaro.

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, Tacconi si trovava ad Asti, dov’era ospite delle “Giornate delle Figurine”. Ieri sera era stato ospite d’onore alla cena benefica della manifestazione, dove aveva presentato la sua autobiografia, “Junic”. Poche ore dopo la situazione è precipitata. Il malore di mattina, viene subito portato al pronto soccorso del “Cardinal Massaia”, ad Asti. Dopo le prime cure la situazione sembra aggravarsi e i medici decidono di trasferirlo nel più specializzato ospedale di Alessandria, dove Tacconi è stato ricoverato nel primo pomeriggio.

Il ricordo di Maradona di Tacconi

Proprio qualche mese fa l’ex portiere aveva ricordato una delle reti più famose segnate in Serie A da Diego Armando Maradona: “Se se lo avessi parato, probabilmente mi avrebbero dato una medaglia. A parte tutto, è un onore aver preso gol da Diego Maradona, non la considero una sconfitta personale come portiere. Quando prendi gol da certi campioni, puoi anche ricordarlo per tutta la vita e puoi raccontarlo ai nipoti. Mica hai preso gol da Cinciripini… Era un gol impossibile, per il semplice motivo che la barriera era vicinissima; si trattava di una punizione indiretta, da dentro l’area, io non vedevo il pallone, mi feci guidare dall’istinto, ma lui aveva già previsto dove sarebbe andata a finire quella traiettoria. Un vero colpo di genio”. Tacconi ha ricordato Maradona in campo come “uno tranquillo, consapevole della propria forza e del fatto che, qualche ‘tacchettata’, l’avrebbe presa. Ultimamente camminava male, probabilmente anche per tutti i calci che aveva preso dai difensori avversari. Organizzai un’amichevole di beneficenza, lui venne a spese sue e portò l’Argentina campione del mondo in carica. Raccogliemmo 130 milioni di vecchie lire da destinare agli ospedali italiani e argentini che curavano i bambini malati di tumore. Diego era così”.