Eliminazione Italia, Sacchi: “In Italia si parla tanto, ma con le parole non si risolvono i problemi”
Arrigo Sacchi ha commentato la bruciante eliminazione dell'Italia per mano della Macedonia del Nord nei playoff di qualificazione ai Mondiali in Qatar 2022.

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza il fallimento del calcio italiano con il profeta di Fusignano Arrigo Sacchi. Queste le dichiarazioni rilasciate dall’ex allenatore del Milan e ct della Nazinale.
Sulle responsabilità di Mancini.
“Stiamo raccogliendo quello che abbiamo seminato negli ultimi anni. In Italia si parla tanto, ma con le parole non si risolvono i problemi. Serve una visione più ampia della questione. Nel 2018 era colpa di Ventura e adesso sarà colpa di Mancini se continuiamo a ragionare non arriveremo da nessuna parte”.
Sull’involuzione subita dal calcio italiano negli ultimi anni.
“Quello che è successo contro la Macedonia accade sistematicamente da dodici anni con le squadre di club. È dalla Champions dell’Inter di Mourinho del 2010 che non vinciamo nulla in Europa. L’Europeo della scorsa estate è stata una meravigliosa eccezione di cui tutti dobbiamo essere grati. La Nazionale ci ha regalato un trofeo conquistato con merito e bel gioco, ma è stata un’eccezione, appunto, e non certo una regola. I club continuano ad investire su giocatori stranieri e anche i settori giovanili sono pieni di ragazzi che vengono dall’estero. Questo il vero problema”.
Su cosa non abbia funzionato nel match contro la Macedonia del Nord.
“Mancavano giocatori in forma, questo è stato il problema principale. L’Europeo lo abbiamo vinto da eroi e ieri a Palermo di eroi non ce n’erano. Nella testa c’era anche un po’ di paura, di mancanza di sicurezza o di fiducia nei propri mezzi: possibile che tutti i tiri siano finiti alti? Sarebbe servita un po’ di concentrazione, determinazione e cattiveria agonistica in più. Non dobbiamo comunque dare colpe ai giocatori, loro hanno fatto il massimo e all’Europeo hanno compiuto un autentico miracolo”.