Se la Juve ha “truccato il motore” deve pagarla cara: sarebbe peggio di Calciopoli

La sanzione inflitta alla Juve ha suscitato l'indignazione di Vaciago, direttore Tuttosport. Cosa c'è di giusto nella sanzione?

JuventusFOTO MOSCA
Articolo di Redazione SDS25/05/2023

© “JUVENTUS STADIUM” – FOTO MOSCA

Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, è sbottato sulle pagine del proprio giornale, sollevando una grande amarezza riguardo alla penalità inflitta alla Juventus per l’utilizzo di plusvalenze fittizie. La sanzione, infatti, è ritenuta afflittiva, punitiva oltremodo. È comprensibile che questa situazione susciti una certa frustrazione e indignazione tra i calciatori, l’allenatore e soprattutto i tifosi, che hanno seguito e sostenuto la squadra durante le partite, e che non meritano tale fustigazione.

Vaciago sottolinea che tali sanzioni non solo calpestano il duro lavoro e l’impegno dei giocatori e dell’allenatore, ma ingannano anche i tifosi che hanno pagato per assistere a partite che si sono rivelate prive di significato, alcune delle quali addirittura falsate da decisioni giudiziarie improvvisate.

Queste le sue parole:

In questo modo vengono calpestati i calciatori e l’allenatore, che hanno conquistato regolarmente i loro punti in campo. In questo modo vengono imbrogliati i tifosi che hanno assistito (pagando) a partite che non servivano a niente, completamente inutili e alcune anche falsate dalle sentenze a orologeria di una giustizia western, che comunica una sentenza a un quarto d’ora dal fischio iniziale di una partita”.

Tutto giusto, o forse no. Bisogna fare un piccolo reminder, allo stesso Vaciago. Mettiamo il caso ci sia una competizione motoristica tra Fiat Panda e a vincere sia una Fiat Panda bianconera, che dà chilometri a tutti e si conquista il primo posto per la felicità dei suoi tifosi, degli ingegneri, dello stratega di gara e del pilota. Ecco a fine gara si scopre che la Panda bianconera aveva il motore di una Ferrari: ha imbrogliato e va penalizzata. Comprensibilmente quegli stessi tifosi, ingeneri, stratega e pilota ora sono scontenti e frustrati, sembra gli abbiano scippato qualcosa tra le mani, fatto un torto.

Ma è questo il torto caro Vaciago? Non le sembra che il torto sia truccare una Panda con il motore di una Ferrari e dunque la gara risulti falsata fin dall’inizio? Questa analogia, caro Vaciago, ci porta a considerare il fatto che se le basi della competizione non sono corrette e le squadre utilizzano pratiche ingannevoli per ottenere vantaggi, allora il concetto stesso di lealtà sportiva viene messo in discussione.

Il fair play è un elemento fondamentale nello sport, in quanto crea un terreno di gioco equo e garantisce che i risultati siano il frutto del talento, dell’impegno e della strategia delle squadre. Quando ci sono violazioni delle regole che alterano questo equilibrio, si crea una situazione di ingiustizia sportiva che mina la credibilità e l’integrità del gioco.

L’importante caro Vaciago è che le istituzioni sportive e le autorità competenti siano vigili nel garantire che le regole siano rispettate e che ci siano sanzioni adeguate per coloro che cercano di manipolare il sistema a proprio vantaggio. Solo in questo modo sarà possibile preservare la lealtà e l’autenticità delle competizioni sportive, permettendo ai veri meritevoli di emergere e raggiungere il successo.

La situazione della Juventus e la penalità inflitta sollevano interrogativi sulle basi su cui si regge il calcio professionistico e richiamano l’esigenza di una continua vigilanza e di riforme che possano garantire un ambiente sportivo giusto e corretto. Solo così sarà possibile mantenere l’entusiasmo dei tifosi, preservare la credibilità delle competizioni e promuovere i valori intrinseci dello sport.