La Roma vince la Conference, trofeo che il Napoli avrebbe snobbato
La Roma impartisce lezioni sia sul campo che fuori e, nel frattempo, si gode anche un trofeo. E il Napoli?
La Roma di Mourinho riporta in Italia un trofeo europeo dopo dodici anni. Dall’Inter di Mou alla sua Roma. L’allenatore di Setúbal si riconferma un maestro delle coppe europee; questa, infatti, è la sua quinta con tre squadre diverse. Un cammino non sempre semplicissimo ma che è stato gestito alla grande: non era semplice riprendersi dalla batosta subita in Norvegia, ma la forza del gruppo è riuscita ad avere la meglio, portando la Roma a conquistare la prima edizione della neonata competizione.
Un insegnamento ancora più grande viene dato su un piano concettuale: mai snobbare una competizione. In quella che rappresenta, per prestigio, la terza coppa europea i giallorossi hanno dato il massimo, ed il successo ha generato un entusiasmo che a Roma non si viveva da tanto tempo.
Ed il Napoli? Cosa avrebbe fatto? Parliamo di squadra che, negli ultimi anni, ha preferito uscire dall’Europa League per concentrare le proprio energie esclusivamente sul campionato. “Non è l’Europa che conta” pensano alcuni. Ebbene, potrà anche essere vero, ma nessuna squadra diventa grande senza aver superato gli ostacoli uno alla volta. Se non vinci la Conference League, terza competizione, come puoi pretendere di poter lottare per l’Europa? Se non vinci l’Europa League, che non conta, come si può pretendere di superare gli ottavi di Champions League?
La Roma impartisce due lezioni: sul campo e fuori, e, nel frattempo, alza anche un trofeo nel cielo di Tirana. Meglio di così.