Riecco la “pareggite” di cui parlava Iervolino, Salernitana-Udinese termina 1-1
Non sfruttare a pieno le capacità offensive granata , è come lasciare una Ferrari parcheggiata in garage: Sousa riflettici.
© “DIA” – FOTO MOSCA
Rispetto alla gara contro la Roma, la Salernitana cambia leggermente faccia per via dell’infortunio di Maggiore e del ritorno di Boulaye Dia. Nella scorsa gara avevamo segnalato le difficoltà, anzi, l’impossibilità di giocare senza un centravanti di ruolo. Oggi s’è notata la differenza, Boulaye Dia segna il gol del pareggio su invenzione del solito Candreva.
Vero, il primo tempo è stato letteralmente privo di emozioni, ed i tifosi della Salernitana sono saltati dal divano soltanto dopo 45 minuti perché Lucca stava per mandare i suoi al riposo con un importante vantaggio. Dal momento in cui Bradaric è entrato in campo, però, la squadra di Sousa ha iniziato giustamente a spingere, e da lì ha chiuso i friulani nella loro metà campo.
Una domanda al tecnico portoghese: perché giocare in modo così offensivo soltanto nel secondo tempo? Dopo il pareggio è stata costante la verticalizzazione, sono stati battuti diversi corner e Silvestri se l’è vista brutta in più di un occasione. Dunque, se proporre calcio è possibile con questa squadra, perché non farlo dall’inizio alla fine anziché segregarsi in difesa nella prima frazione di gioco?
Candreva e Dia negli ultimi venti metri riescono a fare quello che voglio, ed ha dato segnali positivi anche Cabral. Entrambi sentono l’odore del sangue come gli squali, ma concedergli la possibilità di esibirsi per così poco tempo è molto limitante. Per loro e per la squadra. Iervolino, ad ogni modo, lo aveva predetto: il Presidente aveva paura della pariggite, ma questa sembra essere ancora impregnata nell’animo granata.