Napoli, Mazzarri: “Sono carico a mille per fare del mio meglio”

Walter Mazzarri ha rilasciato alcune dichiarazioni in vista della gara di Champions League tra il suo Napoli ed il Real Madrid.

MazzarriFoto Mosca
Articolo di Redazione SDS28/11/2023

©️ “MAZZARRI” – FOTO MOSCA

Sono ritornate le notti magiche della UEFA Champions League, ed è incominciata la penultima giornata della fase a gironi. Mancano, dunque, gli ultimi sgoccioli per capire chi saranno le squadre che andranno a partecipare agli ottavi di finale della massima competizione europea. Tra i vari club, c’è anche il Napoli che a breve consocerà le sue sorti: gli azzurri sono momentaneamente al secondo posto del Gruppo C con 7 punti, dietro al Real Madrid a 12 e avanti di 4 punti dallo Sporting Braga.

Il Napoli di fatti, domani alle ore 21:00, sarà impegnato al Santiago Bernabeu proprio contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti, e la voglia di cercare l’impresa non mancherà. A presentare la grande sfida ci ha pensato Walter Mazzarri, accompagnato dal capitano Giovanni Di Lorenzo. Ecco le parole del tecnico livornese:

Le dichiarazioni di Walter Mazzarri

Il suo arrivo al Napoli:
“Col presidente c’è un rapporto e una stima che dura da anni: quando mi ha chiamato la prima cosa è tornare a vedere quel gioco bellissimo dell’anno scorso. Poi vediamo, anche quando allenavo squadre più piccole, non mi sono posto limiti. Domani abbiamo un test fondamentale in Champions contro la più forte squadra del mondo. Intanto abbiamo vinto a Bergamo, dobbiamo tornare a fare del nostro meglio”.

Che rapporto ha con Ancelotti?
“Abbiamo un rapporto incredibile, è una persona squisita oltre a un grandissimo allenatore. Non andremo però in campo noi due, ma le nostre squadre”.

Come scenderà in campo il suo Napoli?
“L’anno scorso il Napoli ha sposato il concetto del gioco, noi quando è possibile dobbiamo ripartire da lì. Devo aiutare questi ragazzi a ritrovare quel filo conduttore, come nel primo tempo di Bergamo. Da ora in poi proveremo sempre a giocare a calcio”.

Quanto è cambiata la sua vita fra le sue due avventure al Napoli?
“Ho studiato, ho allenato all’estero, di testa vi assicuro che sono più giovane che mai anche se qualcuno mi dice che sono invecchiato. Sono carico a mille per fare del mio meglio sia per questi tifosi sia per questa società”.

Ancelotti merita il rinnovo col Real?
“Merita di starci a vita secondo me per il tipo di allenare e persona che è”.

Cosa significa a livello personale tornare in Champions?
“Io mi concentro sui giocatori, non su di me. Non vedo l’ora di scendere in campo”.

Come sta Osimhen?
“Domani ci parlerò, non vogliamo sovraccaricarlo ma domani giocherà sicuramente un tempo. Dobbiamo ancora decidere se partirà dall’inizio o giocherà durante la partita”.

Come ha preparato la partita di domani per mettere in difficoltà il Real?
“Come faccio a dirvelo? Quando scenderemo in campo domani vedremo se quello che ho spiegato ai ragazzi si vedrà effettivamente. Voglio una squadra corta, organizzata e concentrata, come si è visto in parte nel primo tempo di Bergamo. Poi è chiaro che domani affrontiamo una delle migliori squadre al mondo come il Real”.

Che gruppo ha trovato a Napoli e cosa ha significato quell’abbraccio alla squadra post-Atalanta?
“Ho trovato un gruppo incredibile, di bravi ragazzi. Si è creata subito una grande empatia. Il Napoli da quando sono andato via ha sempre preso dei professionisti veri. Se un allenatore trova questo materiale umano, oltre che tecnico, è già a metà dell’opera. Non sempre ho trovato uno spogliatoio così amalgamato nella mia carriera”.

Qualificarsi domani alle fasi finali è un’utopia?
“Ricordate quando giocammo contro il City da esordienti o quasi? Il bello del calcio è che non devi porti limiti, facendo anche cose che sulla carta sembrano impossibili. Io spero sempre di fare qualcosa di importante”.

Come ha visto Meret?
“In Coppa Italia giocherà sicuramente l’altro portiere, in campionato e in Champions vediamo. Gollini è un ottimo portiere e con l’Atalanta ha fatto bene. Deciderò chi gioca di volta in volta, anche se nella mia carriera ci sono sempre stati un primo e un secondo portiere”.

Bellingham può diventare il numero uno al mondo?
“Bellingham è un fenomeno, come ce ne sono tanti. È un grandissimo giocatore, che potrebbe anche essere o diventare uno dei numeri uno. Però aspettiamo un attimo… Noi allenatori pensiamo sempre alla squadra e non al singolo”.