Le Pagelle Brillanti: le cucchiarellate non fermano Anguissa
Le Pagelle Brillanti de "Il Punto Brillante" della sfida di ieri tra Fiorentina e Napoli, valevole per il 3° turno di Serie A.
©️ “ANGUISSA” – FOTO MOSCA
MERET 5,5
I calciatori della Fiorentina giocano a palla avvelenata e lo colpiscono. Alex le blocca tutte, tranne una. E proprio su quella palla, si registra il picco di ktm nelle case dei napoletani. Serve più un portiere al Napoli che un Premier all’Italia in questo periodo.
DI LORENZO 6
Sottil lo tiene fermo in difesa, tipo quelle donne gelose che non fanno uscire i loro partner, nemmeno se sono affidabili e fedeli come il capitano azzurro. Di Lo capisce che non è giornata e si limita a difendere. Che poi con Netflix e Prime, soli a casa non si sta proprio male.
RRAHMANI 7
Trasforma Jovic in Hoffer, ve lo ricordate? Per l’ex Real Madrid, le uniche soddisfazioni arrivano quando insulta l’arbitro Marinelli senza essere ammonito. Collina l’avrebbe messo al posto del Michelangelo dentro l’Accademia. Per il kosovaro ennesima grande prestazione ed anche un gol sfiorato.
KIM 6,5
Quando lo vedo correre in avanti alla Forrest Gump, mi metto ad urlare come quando richiamo la mia bambina che si butta in mare non appena finisce di mangiare. La digestione è importante, Kim. Però a Jovic e Kouame, rimanendo in tema, non fa mangiare nemmeno le briciole.
MARIO RUI 6
Meno propositivo del solito, probabilmente per la presenza di Ikone che nello scorso campionato, in 90 minuti, fece più danni di Ventura con la nazionale in due anni. Meglio nelle diagonali. Se arriva Ronaldo, Mario Rui diventa il capitano ad honorem.
ANGUISSA 7,5
L’ammonizione di Marinelli dopo 3 minuti è più severa delle “cucchiarellate” intimidatorie di mia mamma quando ero piccolo. Ma il camerunense non ha paura di nessuno e domina il centrocampo con la stessa serenità con la quale Cristiano Ronaldo si sta scegliendo la squadra per quest’anno. E nel finale, ciliegina sulla torta, salva un contropiede 2 contro 1.
LOBOTKA 5,5
Italiano gli mette due guardie del corpo addosso che nemmeno i gemelli con Oronzo Canà seppero fare meglio. E lo slovacco, nonostante alcune uscite dal pressing, alla distanza si affloscia come quando la donna si accorge che porti la maglietta della salute di lana sotto la camicia.
(NDOMBELE 6)
Esordio in campionato dopo il gol contro la Juventus Stabia (cit Alvino) in amichevole. Poco tempo a disposizione e gambe ancora un tantino imballate. Ma la sensazione è che, non appena si mette al passo con i compagni, diventa come Maria De Filippi il sabato sera … non ne puoi fare a meno.
ZIELINSKI 6
Dai suoi piedi parte l’azione che porta al gol annullato ad Osimhen. Ma a parte quello e qualche accelerazione per vie orizzontali, quindi inutili come la mascherina all’aperto, non riesce ad incidere. Chiedergli di fare 3 partite top di fila sarebbe come dire a Balotelli di non litigare con nessuno in campo. Impossibile.
(RASPADORI 6,5)
Mentre la partita stava diventando un concerto di musica classica a mezzanotte, lui diventa il rapper che ti sveglia dal sonno. Sfiora il gol con una conclusione delle sue, con Gollini che effettua la sua prima partita dopo l’addio all’Atalanta due anni fa. Se avesse segnato avrebbe esultato saltando sulle spalle di papà Kim.
LOZANO 4,5
Se mio fratello si mangiasse un gol del genere all’ultimo minuto di una partita di calcetto cugini paterni contro cugini materni, non lo convocherei più. E pensare che in Messico, per errori simili, utilizzano il trattamento Baldini a Di Carlo. Caro Chucky, tu puoi anche correre 80 minuti ad alta velocità, ma un attaccante deve fare gol. Stop.
(POLITANO 6)
Parte come Verstappen e finisce come Leclerc. Mi spiego meglio: quando prende palla sembra voglia spaccare il mondo e man mano che si avvicina all’area ti fa avvicinare al punto G. Poi prende una sorta di “ingrippo” con la porta ed inizia a calciare anche con l’intera difesa viola davanti a lui. E mentre sto scrivendo, lui sta ancora provando a calciare.
OSIMHEN 6
Milenkovic è più cattivo di Gargamella con i Puffi e lo prende a gomitate consapevole che il VAR non sia altro che l’acronimo di Viso Appena Rotto. Il nigeriano, però, non si esclude dalla lotta e comincia a darle anche lui. In zona gol non riesce ad incidere perché ogni volta che ci prova, arriva la chiamata di Mendes, il procuratore di Ronaldo, che lo distrae con le promesse del Man Utd.
(SIMEONE 6)
In questo stadio diventò protagonista di una tripletta. Stavolta 3 sono i palloni che tocca in 10 minuti. Difficile poter fare di più, bisogna dirlo. Quando gli hanno detto di Ronaldo, subito ha chiamato al papà Cholo per sapere come comportarsi dopo i gestacci reciproci in Atletico-Juve.
KVARATSKHELIA 6,5
Che non sia stato allo stesso livello delle prime due è evidente. Come dire a Nina Moric che è la stessa persona di quando arrivò in Italia. Però quel cioccolattino che mette sulla testa di Lozano è forse il gesto tecnico più bello del georgiano da quando è in Italia. Se avesse segnato Chucky, Insigne avrebbe fatto una storia con tutti i suoi assist a Callejon.
(ELMAS 5)
Se vuoi vincere una partita difficile e metti in campo Elmas è la stessa cosa di quando vuoi fare economia e porti tua moglie al Centro Commerciale. Non hai speranze, sei morto. Elmas, come ci ha abituati, non sa mai cosa fare in campo. Zero dribbling, zero assist illuminanti, zero decisioni importanti. Si chiama coerenza.
SPALLETTI 5
Tatticamente Italiano, soprattutto nel primo tempo, lo batte. Nella ripresa, però, Lucianone potrebbe approfittare della stanchezza viola post-Conference, ma decide di mettere Elmas, che l’ultimo dribbling lo fece alla scuola calcio in Macedonia nel 2007 (categoria primi calci) al posto di Kvara che una giocata la può fare in qualsiasi momento. E quindi la partita finisce 0-0. Ora dovrà essere bravo a saper gestire un gruppo di 18 elementi forti, mettendo in secondo piano la sua filosofia ed il suo egocentrismo. Un pò come chiedere a Salvini di fare politica senza usare i social.
I TIFOSI DELLA FIORENTINA 10
Premio fair play 2022. Incitano Spalletti per tutta la partita nonostante non fosse il loro allenatore. Poi mostrano la loro stima ad Osimhen con dei cori composti da due lettere, ovvero le iniziali di Barak e di Upamecano. Infine rendono più bella la maglietta di una tifosa azzurra mettendola al contrario, così da far spiccare l’azzurro senza gli sponsor. E nel finale, da premio Nobel per la pace, la corsa verso Spalletti da parte di un loro tifoso per fargli i complimenti. W il tifo viola!