Torino, Mandragora: “Rifiutai il Napoli, crescere lì è difficile”
Rolando Mandragora, centrocampista del Torino, ha rivelato di aver rifiutato il Napoli da giovane per avere più opportunità di realizzare il suo sogno.

Rolando Mandragora, centrocampista del Torino, si è raccontato in un’intervista esclusiva a Torino Channel. Tra i temi toccati, anche la possibilità di giocare nella squadra della sua città, Napoli.
“Mio padre gestiva una scuola calcio. Sono cresciuto con questa passione, era nei discorsi quotidiani e ha sempre fatto parte della mia famiglia. Sono cresciuto a pane e pallone. Spesso guardavo le partite di mio zio, le vittorie come le sconfitte. Ho appreso tanti segreti da lui nonostante fossi piccolino”, ha spiegato a proposito dell’infanzia.
Il centrocampista granata ha raccontato anche cosa significa venir fuori da un quartiere come Scampia: “Viene sempre etichettato in modo particolare, ma noi che ci siamo cresciuti lo amiamo: c’è gente che lavora e ha sogni, sarà sempre il mio quartiere. Lo difenderò sempre dalle voci che circolano. Viverci è stato normale, sarò sempre grato a Scampia. Poi, a 14 anni, sono andato a Genova”.
E sui tanti provini affrontati per realizzare il suo sogno: “Ho ricevuto tanti no: ho girato l’Italia perché avevo un sogno, il Genoa ha creduto in me poco prima dell’esame di terza media. Non ho mai mollato, avevo spensieratezza e mi aggrappavo al mio sogno. È stata una crescita naturale, ho lavorato tanto in palestra perché ero gracile: è anche per questo che tante squadre mi hanno scartato. Sono contento del percorso che ho fatto e delle esperienze che ho avuto: al Genoa ho esordito in A e porto bellissimi ricordi”.
Infine, una parentesi anche sull’allontanamento da Napoli: “I miei genitori hanno patito un po’, mia mamma ha provato a farmi restare a Napoli, perché il Napoli mi voleva. Ma sapevo che lì sarebbe stato tutto più difficile e ho preferito andare via. Ho sofferto la mancanza della mia famiglia, ma sono orgoglioso del mio percorso”.
