De Laurentiis: “A dicembre l’Italia non si fermerà, il Napoli ha 15 milioni di tifosi in USA”
Il monologo di Aurelio De Laurentiis durante la presentazione del ritiro azzurro a Castel di Sangro.

© “De Laurentiis” – FOTO MOSCA
A Palazzo Petrucci a Napoli, ore 11:30, ha avuto luogo la presentazione del ritiro azzurro a Castel di Sangro, in programma tra fine luglio e inizio agosto prossimi. Hanno presenziato presenti: De Laurentiis, Spalletti, Marco Marsilio (Presidente Regione Abruzzo), Angelo Caruso (Sindaco Castel di Sangro).
Prende la parola Aurelio De Laurentiis: “Questo sarà il terzo anno che andremo a Castel di Sangro dopo il ritiro in Trentino. Abbiamo un accordo per 12 anni con Castel di Sangro, ci sarà questo più altri nove. Qualcuno si domanda perché De Laurentiis sia uno dei pochi che non cerca delle scorribande intercontinentali. Ieri Charlie Stellitano mi ha offerto di andare in Sud America per 1,1 milioni di dollari.Io ho rifiutato e lui mi ha detto che è strano. Invece io faccio così perché il periodo del ritiro è un periodo sacro, si gettano le basi per tutto l’anno. Quest’anno inoltre sarà strano, ci sarà lo stop per il Mondiale e io sto cercando di convincere altre squadre di Serie A di andare a confrontarci in un altro paese in quel periodo, un paese buono per clima e che abbia le strutture giuste. L’Italia non si fermerà. Senza la partecipazione al Mondiale diventa un problema non continuare a parlare degli italiani. Quindi noi daremo anche a voi giornalisti l’opportunità di seguirci in questo torneo novembrino, dicembrino, prenatalizio”.
“Perché io non voglio andare fuori durante il ritiro? Perché non voglio distrarre me stesso e gli altri dirigenti sul mercato in fieri. Né voglio costringere la squadra a fare voli transoceanici, fusi orari eccetera. Se uno deve scommettere su una preparazione psicofisica corretta bisogna lavorarci senza avere dei ritardi. Saremo a Castel di Sangro dal 23 luglio fino al 6 agosto e faremo da tre a quattro partite. Queste tre o quattro partite saranno fatto con delle società europee, le stiamo interpellando, che noi ospiteremo. Preferiamo pagare noi dei soldi a qualcuno per farli venire a Castel di Sangro. Ci avevano offerto soldi per andare a Londra o altrove, ma a Castel di Sangro abbiamo tutto”.
“Tutti dite che è Gravina che mi ha portato là. Invece lì mi ha portato il sindaco di Roccaraso. Noi ad un certo punto portavamo la Primavera in Trentino, poi ho fatto un accordo col sindaco di Roccaraso. Poi mi hanno detto che dovevo sentire il presidente della Regione Abruzzo. Io mi sono messo in macchina, sono andato a Castel di Sangro e sono andato a vedere. Sono stato soddisfatto. Poi mi sono visto con il presidente Marsilio e abbiamo fatto tutto subito. Tra me e Gravina c’è una contrapposizione giuridica sul Bari che vedremo come andrà. Le federazioni non hanno la capacità che le leghe hanno di pensare a un calcio nuovo. Perché? Perché quando uno ricopre una carica di presidente vuole comandare e, volendo comandare, si commettono degli errori”.
“Cosa gli rimprovero? La Legge 91, per la quale non si è battuto. Non ho mai visto fare delle proposte. Ho sentito solo parlare di playoff e playout, non gli è mai venuto in mente magari di tornare a 16 squadre, come gli anni scorsi. Chi presiede delle organizzazioni nazionali e internazionali ha bisogno di voti e quindi non prende mai delle posizione scomode. Chiaro il ragionamento? Ho aperto questa parentesi per dare una spiegazione. Leggevo su tutti i giornali che il presidente Gravina mi ha portato a Castel di Sangro. Lui aveva il Castel di Sangro, anche la sua esperienza calcistica è un’esperienza che io rispetto ma non è contemporanea, non può sapere cosa possa essere una squadra di Serie A del Sud. Io gli dico: tu presiedi? Ma fai comandare gli altri”.
Aurelio De Laurentiis passa la parola ad Angelo Caruso, sindaco di Castel di Sangro: “Con l’emozione della prima volta seguo questa conferenza stampa. E’ una nuova esperienza che ci auguriamo sia quell’esperienza auspicata già dal primo ritiro. E’ bello avere un club blasonato come il Napoli di mister Spalletti. Talvolta ci viene contestato di non essere presenti nel panorama delle località turistiche, ma è un concetto che va oltre. Noi abbiamo chiarito e stabilito che i ritiri si possono fare non solo sulle Alpi ma anche sugli Appennini e in Abruzzo. Per questo devo ringraziare De Laurentiis e il presidente Marsilio”.
Torna a prendere parola – spontaneamente – Aurelio De Laurentiis, che si rivolge al sindaco di Castel di Sangro Caruso e al presidente dell’Abruzzo Marsilio: “Quando sono venuto a fare il primo sopralluogo non ho detto che me ne sarei tornato in Trentino. Sono rimasto impressionato di una cosa che non credevo neanche esistesse e allora ho fatto un contratto di sei anni più altri sei, dodici anni. Noi nel mondo occidentale abbiamo 83 milioni di tifosi, di cui 15 milioni solo negli Stati Uniti. Allora perché non invitate delle persone straniere durante il ritiro che possano percepire cos’è quel posto dal punto di vista ambientale, del cibo, dello sport. Dovete sfruttare la forza del Napoli, i followers del Napoli, per far scoprire il vostro territorio. Pochi sanno, ad esempio, che le strutture di Roccaraso sono ferme lì dagli anni Settanta. A me risulta che Roccaraso è considerata tra le dieci stazioni più importanti d’Europa per quello che può offrire, ma la gente non lo so. E allora io, fossi in te (presidente della Regione Abruzzo, ndr) metterei a posto Roccaraso, investirei qualcosa, anche se in Italia non è facile”.