Salernitana, ecco perché De Sanctis non è da bocciare

Morgan De Sanctis è davvero uno dei principali artefici del disastro Salernitana? Approfondiamo la questione.

de sanctisFoto Mosca
Articolo di Redazione SDS30/10/2023

© “DE SANCTIS” – FOTO MOSCA

La Salernitana ha iniziato malissimo il suo terzo campionato in Serie A. I tifosi granata erano speranzosi di poter alzare l’asticella degli obiettivi, ma la squadra non si è fatta trovare per niente pronta per il grande salto di qualità. Anzi, attualmente la situazione è disastrosa. In città si chiedono le teste dei giocatori e dei dirigenti, ma non è giusto incolpare l’intera società in blocco. È giusto capire da dove derivano le motivazioni dell’attuale crisi. Non per fare prigionieri e per mettere sulla graticola qualcuno anziché un altro, ma per offrire un punto di vista quanto più possibile vicino la realtà.

Ad esempio in tanti incolpano il dirigente De Sanctis, come se fosse lui il grande artefice di questo fallimento. Forse a volte si ha una mente con memoria a breve termine, bisognerebbe ricordare i periodi in cui (ad esempio, lo scorso anno) l’ex portiere del Napoli friggeva con l’acqua. Era uno chef con limitati strumenti a disposizione, ma che ha reso sufficienti con tanto coraggio e un pizzico di fortuna. D’altronde quella Salernitana chiedeva semplicemente di salvarsi, ad ogni costo. Tutto sarebbe andato bene qualora si fosse evitata la retrocessione.

Stavolta invece i tifosi chiedevano di più, ed era legittimo farlo. Ma sono stati i mezzi ad essere insufficienti stavolta. Allo chef sono mancati gli ingredienti per creare la sua prelibatezza. Iervolino non gli ha fornito i prodotti per creare una Salernitana competitiva. Ciò che ha avuto a disposizione sono un paio di milioni, dato che la gran parte della cifra sborsata in estate è andata via per il riscatto di Dia e Pirola.

Senza mezzi giusti era difficile fare di meglio. Anche perché, spesso, si è trovato a dover soddisfare le pretenziose squadre francesi. E, chiaramente, non sono state accontentate. I calciatori arrivati sono frutto di quel poco che è riuscito a fare. E non sono neanche malvagi, semplicemente non sono nel posto giusto nel momento giusto. Martegani, Legowski, sono molto interessanti. Gli altri hanno collezionato troppi pochi minuti per poterli analizzare, ma questi colpi non sono affatto sbagliati. Sono inadeguati a quello che alla Salernitana serviva. E, questa, non è colpa di De Sanctis.