Zerbin: “Insigne è fortissimo, non ha senso paragonarmi a lui”
L'attaccante del Napoli in prestito al Frosinone, Alessio Zerbin, ha rilasciato un'intervista per Cronache di Spogliatoio.

©️ “ZERBIN” – FOTO MOSCA
L’attaccante del Napoli in prestito al Frosinone, Alessio Zerbin, ha rilasciato un’intervista per Cronache di Spogliatoio:
Il ricordo più bello
“Ero stato appena scartato dall’Inter dopo anni nelle giovanili, così vado al Suno, una scuola calcio affiliata ai nerazzurri. A un certo punto, dopo qualche allenamento con ‘i grandi’, mi ritrovo in Prima accanto ai trentenni. Avrò giocato un’oretta scarsa. Pioveva a dirotto, il campo era un pantano di acqua e fango, la maglia mi stava tre volte, ma è un flash che mi emoziona ancora. Sinonimo di sacrificio, anche della mia famiglia. Quando giocavo nell’Inter facevano avanti e indietro da Novara. Mio nonno avrà fatto migliaia di chilometri per portarmi ad Appiano. Se sono qui, è merito loro”.
Zerbin in giro per l’Europa
“Da piccolo tifavo Inter. Quando la squadra perdeva cercavo scuse per non andare a scuola. Con il gruppo dei ’99 giravamo l’Europa: Spagna, Olanda, Repubblica Ceca, Francia, Andorra. L’Ajax era fortissimo, forse avrò affrontato anche De Ligt. Abbiamo la stessa età. C’era anche Pinamonti con noi”.
L’addio all’Inter nel 2013
“Non mi hanno reputato pronto, succede, per questo non ho mai avuto un senso di rivincita. Sono stato bravo a ripartire, ci ho sempre creduto. Oggi mi diverto, non posso dire che ‘lavoro’. Mio padre fa l’operaio, mentre mia madre lavora in una panetteria. Loro sì, lavorano”.
Napoli e i paragoni con Insigne
“Giuntoli mi ha chiamato per farmi i complimenti dopo il gol segnato al Pisa. So che ci tiene, me l’ha dimostrato anche nei due ritiri con Ancelotti e Gattuso.
Un giorno, dopo una partitella persa, mi hanno fatto buttare in una pozzanghera per punizione. Insigne mi ha preso a pallonate. Forte forte lui, ma i paragoni tra noi non hanno senso. So che sono in prestito, che a fine anno discuterò il mio futuro e che gioco nel suo ruolo, ma Insigne è Insigne. Semplicemente la storia del Napoli”.
Su Mertens
“A fine allenamento mi dava consigli su come calciare. Prendi il pallone così, mettila in questo modo. Mi è servito molto”.
