Bigon: “Cavani e Higuain? No, ecco i colpi a cui sono più affezionato”

L'ex direttore sportivo del Napoli, Riccardo Bigon, ha ricordato gli anni trascorsi in azzurro ed ha parlato del mercato invernale del club azzurro.

Articolo di Redazione SDS31/12/2022

[cmsmasters_row data_shortcode_id=”78v76oczzb” data_padding_bottom_mobile_v=”0″ data_padding_top_mobile_v=”0″ data_padding_bottom_mobile_h=”0″ data_padding_top_mobile_h=”0″ data_padding_bottom_tablet=”0″ data_padding_top_tablet=”0″ data_padding_bottom_laptop=”0″ data_padding_top_laptop=”0″ data_padding_bottom_large=”0″ data_padding_top_large=”0″ data_padding_bottom=”50″ data_padding_top=”0″ data_bg_parallax_ratio=”0.5″ data_bg_size=”cover” data_bg_attachment=”scroll” data_bg_repeat=”no-repeat” data_bg_position=”top center” data_color=”default” data_bot_style=”default” data_top_style=”default” data_padding_right=”3″ data_padding_left=”3″ data_width=”boxed”][cmsmasters_column data_width=”1/1″ data_shortcode_id=”233e7etux8″ data_animation_delay=”0″ data_border_style=”default” data_bg_size=”cover” data_bg_attachment=”scroll” data_bg_repeat=”no-repeat” data_bg_position=”top center”][cmsmasters_text shortcode_id=”3v3k29dda” animation_delay=”0″]

© “BIGON” – FOTO MOSCA

Riccardo Bigon, ex direttore sportivo del Napoli dal 2009 al 2015, è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio. Tra i temi trattati, il calciomercato di gennaio del club azzurro e i colpi più importanti della sua carriera da dirigente.

Sul calciomercato invernale – “Credo che toccare gli equilibri dei calciatori titolari o degli altri presenti in rosa non abbia tanto senso, considerate le relazioni umane nate all’interno del gruppo. Forse andrebbe data un’occhiata alle seconde o le terze linee, e capire se si può alzare il livello intervenendo sul mercato. Ma andrebbero mosse una o due pedine per avere da loro qualcosina in più, ma toccare la sostanza della rosa del Napoli ad oggi risulterebbe inefficiente“.

Su De Laurentiis – “È un imprenditore, è abile ad individuare prima il capitale umano di una persona, poi quello professionale. Ai miei tempi non era un esperto di calcio, ma era consapevole di questo e sapeva riconoscere il potenziale umano dei direttori sportivi e non solo. Questa sua dote è comune a tutto il suo percorso, vedi le diverse figure che lo hanno accompagnato in questi anni. I risultati gli hanno sempre dato ragione, anche se nella vita ci sono alti e bassi. Questa capacità va riconosciuta.

Vedi Kvara, se fosse stato ingaggiato con Insigne ancora presente in rosa, non avrebbe avuto probabilmente lo stesso impatto. A volte non è solo il talento di un calciatore a fare la differenza, ma trovare la dimensione giusta nel quale inserirlo. Non è solo sapere se quel ragazzo è forte o meno, ma creare le condizioni affinché il talento emerga attraverso un bravo allenatore, un abile staff e tutti gli elementi per innescare il suo potenziale”.

I colpi più importanti della sua carriera – “Non è facile rispondere a questo quesito. Diventa agevole dire Cavani, Mertens, Higuain, calciatori i quali hanno scritto la storia di un club. A me piace ricordare Ghoulam, è stata una scommessa, ma avrebbe potuto firmare anche per il Barcellona senza quegli infortuni. Anche Hickey a Bologna, un’operazione di mercato strana effettuata durante il Covid, l’avevo visto solo in televisione, anche lo scozzese fu una scommessa. E poi Jorginho, ebbe una storia particolare, poiché era approdato in Italia al Verona da soli sei mesi. Fu bravo Pecchia a mostrare il calciatore a Benitez, da un’idea non considerata giusta decidemmo poi di puntare sul suo potenziale”.

[/cmsmasters_text][/cmsmasters_column][/cmsmasters_row]