Bigon: “Cavani e Higuain? No, ecco i colpi a cui sono più affezionato”
L'ex direttore sportivo del Napoli, Riccardo Bigon, ha ricordato gli anni trascorsi in azzurro ed ha parlato del mercato invernale del club azzurro.
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© “BIGON” – FOTO MOSCA
Riccardo Bigon, ex direttore sportivo del Napoli dal 2009 al 2015, è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio. Tra i temi trattati, il calciomercato di gennaio del club azzurro e i colpi più importanti della sua carriera da dirigente.
Sul calciomercato invernale – “Credo che toccare gli equilibri dei calciatori titolari o degli altri presenti in rosa non abbia tanto senso, considerate le relazioni umane nate all’interno del gruppo. Forse andrebbe data un’occhiata alle seconde o le terze linee, e capire se si può alzare il livello intervenendo sul mercato. Ma andrebbero mosse una o due pedine per avere da loro qualcosina in più, ma toccare la sostanza della rosa del Napoli ad oggi risulterebbe inefficiente“.
Su De Laurentiis – “È un imprenditore, è abile ad individuare prima il capitale umano di una persona, poi quello professionale. Ai miei tempi non era un esperto di calcio, ma era consapevole di questo e sapeva riconoscere il potenziale umano dei direttori sportivi e non solo. Questa sua dote è comune a tutto il suo percorso, vedi le diverse figure che lo hanno accompagnato in questi anni. I risultati gli hanno sempre dato ragione, anche se nella vita ci sono alti e bassi. Questa capacità va riconosciuta.
Vedi Kvara, se fosse stato ingaggiato con Insigne ancora presente in rosa, non avrebbe avuto probabilmente lo stesso impatto. A volte non è solo il talento di un calciatore a fare la differenza, ma trovare la dimensione giusta nel quale inserirlo. Non è solo sapere se quel ragazzo è forte o meno, ma creare le condizioni affinché il talento emerga attraverso un bravo allenatore, un abile staff e tutti gli elementi per innescare il suo potenziale”.
I colpi più importanti della sua carriera – “Non è facile rispondere a questo quesito. Diventa agevole dire Cavani, Mertens, Higuain, calciatori i quali hanno scritto la storia di un club. A me piace ricordare Ghoulam, è stata una scommessa, ma avrebbe potuto firmare anche per il Barcellona senza quegli infortuni. Anche Hickey a Bologna, un’operazione di mercato strana effettuata durante il Covid, l’avevo visto solo in televisione, anche lo scozzese fu una scommessa. E poi Jorginho, ebbe una storia particolare, poiché era approdato in Italia al Verona da soli sei mesi. Fu bravo Pecchia a mostrare il calciatore a Benitez, da un’idea non considerata giusta decidemmo poi di puntare sul suo potenziale”.
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