Il tifo tra i quartieri: Forcella
Negli anni '80, i rioni di Napoli si sfidavano a chi colorava di più d'azzurro le proprie strade prima e durante i festeggiamenti dello scudetto. Da oggi Sport del Sud inaugura una nuova rubrica per scoprire, quartiere per quartiere, a che punto sono i preparativi. Partiamo con... Forcella!

Forcella è uno dei quartieri più belli e rappresentativi del Centro Storico di Napoli. Da sempre bistrattato e stuprato da notizie di cronaca nera, racchiude in sé tutte le contraddizioni della città. È colui che dà il via a Spaccanapoli, la strada che divide in due la città, ma sembra cristallizzata nel passato, con palazzi fatiscenti ed un muro invisibile che lo separa dal Centro Antico. Vi è al contempo solidarietà e accoglienza, panieri calati e panni colorati stesi a dar vita al grigiume. Il caos dei motorini si confonde col profumo di frittura, ragù e carciofi arrostiti.
Il nome del quartiere deriva dal suo peculiare bivio ad Y, che ricorda per l’appunto una forca. Negli ultimi anni, Forcella apre le sue porte ad un magnifico volto di San Gennaro. Il murales, realizzato da Jorit nel settembre del 2015 in Piazza Crocelle ai Mannesi, è ormai meta di turismo. Ad accompagnare le guance graffiate e gli occhioni che puntano al cielo, vi sono bandiere e magliette, azzurre e non.

Il quartiere inizia a trasformarsi qualche giorno prima del Campionato mondiale di calcio 2022. Viene vestito di casacche col 10 di Maradona e di bandierine che raffigurano anche le più sconosciute nazioni del mondo. Eppure vi è una bandiera dell’albiceleste, come dimostra la foto (al centro), che sventola su quel balcone al terzo piano da ormai molti anni. L’amore tra Napoli e Argentina, si sa, è destinato a non morire mai.

Possiamo affermare, quindi, che il quartiere Forcella è (quasi) pronto. Sì, quasi, perché, come la storia c’insegna, si tingerà poi d’azzurro. Non appena il traguardo scudetto sarà raggiunto, via Vicaria Vecchia (è questo il vero nome di Forcella) ospiterà tifosi e cittadini in una festa che durerà giorni. Saranno allestiti striscioni, bandiere e palloncini, proprio come quando, nel 1987, il tricolore mise indosso la maglia del Napoli.

E allora basta scaramanzie, bisogna farsi trovare pronti! Come quando un parente torna a casa dopo una vita al nord. Lo si accoglie, si fa festa, si brinda. Ci si diverte e si ricordano i bei tempi passati insieme, perché i tanti anni di assenza hanno davvero fatto male. Lo si rende protagonista così che, chissà, verrà a trovarci più volte in futuro.

una struttura policulturale dedicata alla memoria di Annalisa Durante.
