Salernitana: un punto che sa di rimpianto, ma i segnali sono incoraggianti

La Salernitana con una difesa solida e un centrocampo in crescita domina ma spreca troppo: un punto che accende speranze per il futuro.

Reine-Adelaide Salernitana

La Salernitana esce da Reggio Emilia con uno 0-0 contro la Reggiana, un pareggio che, sebbene possa apparire deludente a prima vista, lascia in realtà segnali positivi. La squadra di Giovanni Martusciello, dopo un inizio di stagione travagliato, sembra aver finalmente trovato una certa solidità, pur mancando ancora quel cinismo sotto porta che avrebbe potuto consegnarle i tre punti.

La partita, lungi dall’essere noiosa, ha visto la Salernitana dominare per larghi tratti, creando diverse occasioni da gol che avrebbero meritato miglior fortuna. Wlodarczyk e Braaf, i principali attaccanti schierati dal tecnico granata, hanno avuto due colossali opportunità per sbloccare il match, ma il portiere della Reggiana, Bardi, ha sfoderato una prestazione da urlo, impedendo ai granata di portare a casa la vittoria. Il bilancio finale di 7 tiri in porta a 2 in favore della Salernitana non lascia dubbi: i campani meritavano di più.

Salernitana con difesa solida e crescita collettiva

Un elemento di grande positività per Martusciello è stato sicuramente il comportamento della difesa, capitanata da un ritrovato Ferrari. Il centrale ex Sassuolo si è rivelato un muro invalicabile per gran parte della partita, dimostrando una condizione fisica in crescendo. Anche Stojanovic, nonostante qualche incertezza iniziale, ha migliorato la sua prestazione nella ripresa, fornendo una costante spinta offensiva. La Salernitana ha finalmente chiuso una partita senza subire gol, una vera boccata d’ossigeno per Sepe, autore di una gara attenta anche se poco sollecitato.

Maggiore e Reine-Adélaïde: qualità e visione di gioco

A centrocampo, la coppia Maggiore-Reine-Adélaïde ha offerto sprazzi di qualità e visione di gioco che lasciano ben sperare per il prosieguo del campionato. Il primo ha regalato un assist delizioso a Wlodarczyk nel primo tempo, mentre il secondo, alla sua prima da titolare, ha mostrato giocate di classe, compreso un tacco geniale nell’azione che ha visto Braaf sprecare una chiara occasione. Nonostante qualche limite fisico ancora da superare, Reine-Adélaïde ha lasciato intravedere colpi da giocatore di altra categoria, confermando di essere una pedina fondamentale per il futuro dei granata.

Tanti occasioni da gol sprecate: un nodo da sciogliere

Nonostante la mole di gioco prodotta, il grande difetto della Salernitana è stata la mancanza di precisione sotto porta. Wlodarczyk e Braaf, entrambi protagonisti di due errori clamorosi, dovranno fare i conti con il peso di non aver concretizzato le palle gol più nitide del match. Braaf, in particolare, è apparso eccessivamente egoista in alcuni frangenti, optando per soluzioni personali che non hanno premiato. Torregrossa, subentrato nella ripresa, ha invece dato segnali incoraggianti, impegnando Bardi in più di un’occasione.

Questo pareggio lascia un po di amaro in bocca, ma al tempo stesso offre una base su cui costruire il futuro. La Salernitana ha mostrato ordine tattico e una capacità di creare occasioni che, se ben sfruttate, possono far svoltare la stagione. La squadra di Martusciello sembra finalmente aver trovato la quadratura del cerchio, con una difesa solida e un centrocampo in crescita, ma serve più freddezza negli ultimi metri per trasformare queste buone prestazioni in punti pesanti.

Il campionato è ancora lungo, e se la Salernitana saprà correggere i dettagli che le sono costati caro oggi, potrà recitare un ruolo da protagonista nella corsa alla promozione. Per ora, resta la consapevolezza di avere i mezzi per farcela, ma anche l’urgenza di trovare la via del gol con maggiore continuità