Italia, senti Moggi: “Credo che il vero colpevole sia Gravina”
L'ex dirigente Luciano Moggi ha parlato dell'Italia, esternando tutto le proprie critiche, nei confronti del presidente della FIGC Gravina.

All’indomani della brutta e clamorosa sconfitta dell’Italia di Luciano Spalletti, eliminati dai campionati europei in seguito al 2-0 subito per mano della Svizzera, crescono sempre di più l’amarezza, la delusione e lo sconforto, per quella che è stata una delle partite più brutte nella storia della Nazionale Italiana.
Gli azzurri infatti, fin dal match contro l’Albania, vinto poi in rimonta 2-1, sono apparsi fin dal primo momento come una squadra letteralmente spaesata. Ed allo stesso tempo incapace di reagire alle prime difficoltà.
Non è un caso infatti se il migliore in campo, anche in occasione del match perso contro la Svizzera, sia stato ancora una volta l’estremo difensore del PSG Gianluigi Donnarumma. Molto duro nell’intervista post-partita ai microfoni delle emittenti italiane.
A tal proposito, si è così espresso ai microfoni di Adnkronos l’ex dirigente di Napoli e Juventus Luciano Moggi: “Molti incolpano Luciano Spalletti per gli errori commessi. Ma io credo che il vero colpevole sia Gravina”.
Italia, Moggi a muso duro contro Gravina
A poco meno di 24 ore dalla clamorosa sconfitta dell’Italia contro la Svizzera, match con un secco e netto 2-0 dalla Nazionale elvetica, grazie alle reti di Remo Freuler e Ruben Vargas, anche l’ex dirigente di Napoli, Roma e Juventus Luciano Moggi ha voluto esprimere il proprio parere.
Queste sono state le sue parole: “Gabriele Gravina non è riuscito a difendere gli interessi del nostro calcio, in quanto in Serie A giocano troppi stranieri che limitano le opportunità per i nostri giovani talenti. Anche se non si può impedire la libera circolazione dei lavoratori, avrebbe dovuto introdurre una regola che obbligasse le squadre a non schierare più di 5 stranieri”.
Conclude così Luciano Moggi sul Presidente della FIGC Gabriele Gravina: “Sarebbe molto meglio se seguisse l’esempio di Abete, e si dimettesse. Quando il Governo ha abolito il decreto crescita, Gravina ha avuto il coraggio di criticare, invece di ringraziarlo. Dal momento che tale provvedimento non renderà più vantaggioso acquistare per i club uno straniero, rispetto ad un italiano”.