Calzona: “Allenare il Napoli era il mio sogno! Ho un ottimo rapporto con ADL”

In attesa del big-match tra Napoli e Roma, Francesco Calzona ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di DAZN: queste le sue parole.

Calzona NapoliFOTO MOSCA
Articolo di Redazione SDS27/04/2024

Il Napoli è in ritiro in vista della sfida con la Roma, gara che andrà in scena domenica 28 aprile alle ore 18:00. Un match in cui la squadra azzurra, ormai distante dalla zona Champions, avrà l’obbligo di svoltare pagina e invertire rotta, migliorando rispetto a quanto fatto nelle ultime uscite: 6 punti in 6 partite. L’impronta di Francesco Calzona, purtroppo non è stata molto incisiva, ma la forza di lottare di certo non gli manca.

Calzona: le sue dichiarazioni

Intanto, proprio Francesco Calzona si è concesso ad un’intervista ai microfoni di DAZN. Il tecnico ha parlato del suo approd0 a Napoli, di De Laurentiis, della vittoria con la Juventus e tant’altro. Queste le sue parole: “Esordio col Barcellona? In quei giorni sono successe così tante cose, fino a quando non ho stretto la mano a Xavi non mi ero cosa della partita da affrontare. E’ stata una grande emozione esordire col Barcellona”.

Vittoria con la Juventus? La soddisfazione principale è far felici i tifosi, almeno per una sera. A me interessavano i punti, ma mi ha dato soddisfazione per i tifosi, so la rivalità che c’è con la Juventus ed anche amici juventini ora vengono a vedere il Napoli e tifano per il Napoli. Un amico tifoso juventino mi ha atteso a fine partita e piangeva dalla gioia per me”.

Sul rapporto con Aurelio De Laurentiis e l’amore verso Napoli

“Lo sentii durante il viaggio verso Napoli, è un fiume in piena, si comporta benissimo con me, è gentile e mai invadente, sono felice del rapporto che ho con lui. Napoli? Io il Napoli lo guardavo da piccolo, venivamo in treno da minorenni con gli amici. Il mio idolo era Palanca, fu acquistato poi dal Napoli, ora allenare il Napoli è un orgoglio. E’ la terza volta che torno, non mi stanco mai, mi sento in debito con la città. Non viviamo un periodo bellissimo, ma quando cammini per strada tutti ti incoraggiano con una pacca sulla spalla e non succede ovunque”.

Le qualità di Osimhen e Kvara

“Madre natura gli ha dato qualità sopra la media, gli sto addosso per fargli capire che il calcio è anche altro, ma sono fantastici, è un piacere allenarli per qualità tecniche e fisiche. Possono vincere il Pallone d’oro? Per me sì, possono migliorare ancora tanto, qualcosa gli manca ma sta a loro”.

Lobotka ha qualcosa di speciale?

“Ha un’intelligenza unica, in campo e fuori. In campo non c’è bisogno di ripetere l’esercitazione, lui capisce già alla prima volta, è un professionista serio, arriva alle 8 al centro e va via ultimo”. “Di Lorenzo? E’ uno dei terzini più forti d’Europa, abbina semplicità nei rapporti e qualità umane uniche, a me piacciono quelli che parlano poco come lui, quasi timido quando gli parli, è stato il capitano di uno Scudetto storico. Quest’anno come tutti ha subito un anno travagliato, ma 4-5 mesi non al meglio non cancellano il suo attaccamento e le sue qualità”.

Quali sono gli obiettivi agli Europei con la sua Slovacchia

“L’obiettivo l’abbiamo già raggiunto, non siamo una nazionale che può pensare di arrivare chissà dove, ma vogliamo passare il turno e poi avremo un’altra possibilità a quel punto. Ma se non dovesse essere così, non sarebbe un fallimento, la Slovacchia è un piccolo paese, non ha un bacino enorme di calciatori, quasi tutti all’estero, già la qualificazione è importantissima. Playstation? Io chiedo professionalità, poi sono liberi di passare il tempo libero come credono”.

Tra i giovani allenatori, qual’ è il suo preferito?

“Senza andare tanto fuori, a me piace molto Thiago Motta, la sua squadra ha un’identità chiara, si vede che hanno idee ben precise, sono giovani, mi piace molto quando c’è un’identità chiara in casa e fuori”.

De Rossi? “Non lo conosco, dicono fosse già un allenatore da giocare, sta dimostrando che è vero, sta facendo grandi cose alla Roma, hanno tante competizioni e stanno facendo tanti punti, posso dirgli solo bravo”.

I calciatori più forti dell’era De Laurentiis

“Cavani, Lavezzi, Hamsik, Higuain, Insigne, Mertens, Callejon. Hamsik è eleganza, bellezza, avrei pagato 50 euro per ogni allenamento perchè era bello vederlo, calcia con entrambi i piedi, elegante nella corsa, poi siamo amici e amo il suo carattere, comunica senza parlare e mi piacciono le persone così”.

Quale è il suo sogno nel cassetto?

“Uno l’ho già realizzato: era allenare il Napoli, non chiedo niente se non continuare questo lavoro e la salute, non chiedo altro”.

 

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