Mercato attivo della Salernitana: rischi di una scelta azzardata
La sostenibilità è senza dubbio un obiettivo lodevole, ma va bilanciata con le esigenze di una Salernitana che mira a evitare un’altra retrocessione.

La Salernitana sta attraversando un periodo di trasformazioni e incertezze, guidata da una rigida politica di sostenibilità che prevede di vendere prima di acquistare. Questo approccio, seppur comprensibile dal punto di vista economico, sta creando non poche difficoltà nella preparazione della squadra per il prossimo campionato.
Il ritiro precampionato, momento cruciale per formare l’unità del team e assimilare le idee tattiche del nuovo allenatore, sta venendo compromesso dalla tardiva cessione di molti calciatori. Gran parte dei giocatori attualmente presenti nel ritiro sono destinati a lasciare la squadra, il che significa che i nuovi acquisti arriveranno probabilmente a ritiro terminato e, forse, a campionato già iniziato. Questo ritardo nella formazione definitiva del team potrebbe influire negativamente sulla preparazione e sulla coesione della squadra, elementi fondamentali per affrontare un campionato di Serie B, notoriamente competitivo e difficile.
La sostenibilità è senza dubbio un obiettivo lodevole, ma va bilanciata con le esigenze sportive e organizzative di una squadra che mira a evitare un’altra retrocessione e a recuperare la fiducia dei suoi tifosi. L’amara retrocessione della scorsa stagione ha lasciato cicatrici profonde, e la mancata chiarezza sul futuro della società, dichiaratamente in vendita, non fa che aumentare il senso di incertezza e frustrazione tra i sostenitori.
Non si capiranno mai pienamente le motivazioni che spingono il presidente a voler vendere la società, ma una cosa è certa: il continuo trascurare i tifosi non è accettabile. Questi sostenitori, che non meritano un tale comportamento, vedono la squadra come una parte vitale della loro identità e passione. Il proprietario della Salernitana ha spesso definito la squadra come “la sua azienda”, un termine che, se da un lato sottolinea un approccio manageriale e imprenditoriale, dall’altro può risultare freddo e distante agli occhi dei tifosi.
Questa confusione si riflette anche nella campagna abbonamenti, che non è ancora partita e ha subito vari rinvii. La mancanza di chiarezza e l’incertezza sulla composizione finale della squadra possono dissuadere molti tifosi dall’acquistare l’abbonamento, aggravando ulteriormente la situazione economica e morale della società.
In conclusione, la Salernitana si trova in un momento cruciale dove la necessità di sostenibilità economica deve essere bilanciata con l’esigenza di costruire una squadra competitiva e coesa. I tifosi sperano in una gestione più trasparente e in scelte strategiche che, pur mantenendo un occhio ai conti, non trascurino l’importanza di una preparazione adeguata e di un rapporto più stretto e fiducioso con la tifoseria. Solo così la Salernitana potrà affrontare il campionato con le giuste basi e ambizioni.
A cura di Carlo Ronga