Salernitana: la prima caduta. Sconfitta per mano dell’Audace Cerignola.

La Salernitana inciampa all'Arechi. Si fa rimontare dall'Audace Cerignola. 3 - 2 per i pugliesi. L'analisi di Michele Pansini.

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Articolo di Michele Pansini25/09/2025

Parliamoci chiaro…

Che prima a poi potesse arrivare un inciampo, chi come noi mastica da sempre pallonate, cazzottoni nello stomaco e destini rovesciati lo sapeva già; che per quella scienza misteriosa e affascinante che è la statistica, qualcosa di beffardo potesse capitare proprio oggi che l’avversario di turno era la ex di Mister Raffaele, pure, ma così, proprio così, no…

Riavvolgiamo per un attimo il nastro di queste “partite di mezzo” (così chiamo io ‘sti squarci settimanali di campo) per provare a raccontare ‘sta jurnat… 

Io, intanto, che giocassimo oggi me ne sono accorto solo nel primo pomeriggio, dopo aver terminato una diffida e prima di mettere mano ad un atto… pensavo che la sfida fosse domani e già stavo immaginando come fare ad avere almeno qualche informazioni mentre avrei moderato la presentazioni del mio amico Pippo Russo, che oggi, mentre voi leggete, ci racconterà una storia fatta d’istinto, sentimenti e speranza e che si intreccia con la poesia del calcio di Totò Schillaci in quella struggente estate del 90…

Accelero, taglio, accorcio i tempi del lavoro per fare in modo di avere tra le mani un dispositivo da sbirciare alle 18 e 30 e con qualche minuto di ritardo ci riesco pure…mentre sto aspettando che Ettore termini di allenarsi, Ferraris si inventa una pennellata e con un avvolgente tiro a giro fa brillare una curva piena di cromie granata… Io sorrido, guardo mio figlio in campo che corre e sorrido un’altra volta.

Si mette bene, mi dico, e quando vedo che continuiamo a palleggiare, macinare gioco e puntare con coraggio la porta avversaria, mi rassereno e penso che, forse, possiamo davvero fottere ‘sta sfaccim e statistica… quando poi ci annullano addirittura due gol (lasciamo perdere se correttamente o no …ho già detto in un precedente articolo cosa penso in generale dello spioncino puntato sul campo…) mi convinco che questa sera si allungherà in classifica, anche se il segnale, a leggerlo da un altro punto di vista, qualcosa di fosco avrebbe anche potuto averlo…

C’è un altro figlio da recuperare al termine di un allenamento (la vita della nostra famiglia ruota cinque giorni su sette da oltre 10 anni attorno a rettangoli verdi) ma fortunatamente il primo tempo è finito. Faccio giusto in tempo a riprendere Andrea e tornare a casa per il secondo tempo. Sbaglio i tempi di una decina di minuti. Quando accendo la TV siamo al 56esimo e, attenzione, abbiamo già raddoppiato. Certo, mi spiace non averlo visto, ma che importa: manca una mezz’ora abbondante, siamo 2 a 0 per noi e, fammi vedere un po’… stiamo ancora spingendo…

Mangiamo? Chiedono Elena e i ragazzi.

Mezz’ora, una mezz’ora, rispondo, ma mi sento tranquillo…

Passano una decina di minuti e, come capita spesso nello sport più bello del mondo (che è croce e delizia, poesia e fiamme), tutto cambia all’improvviso… Capomaggio, il play granata, si piega per intercettare un pallone poco fuori dal limite dell’area e tocca (forse!) la palla non con il petto, ma con il braccio: secondo giallo e via verso gli spogliatoi… punizione, un paio di azioni e gol… 2 a 1, il punteggio peggiore nel gioco del calcio: chi è avanti perde sicurezza (in questo caso anche un uomo!) e chi sta inseguendo, riprende animo!

La partita a quel punto (mancano una ventina di minuti) cambia completamente: i ruoli, che fino a quel momento avevano visto i granata padroni del campo, si invertono. 

Come capita spesso in questi casi, chi si trova improvvisamente sottovento per una secca improvvisa, prova, con i cambi, a mutare l’inerzia, ma la musica rimane la stessa. La Salernitana prova a tenere il vantaggio, ma arriva, implacabile l’episodio in area granata a mutare il destino. L’arbitro fischia, poi va a vederla dallo spione, a noi sembra che Querini il fallo non l’abbia commesso, ma il direttore di gara, guarda nella TV a bordo campo la scena, la riguarda, la controlla ancora una volta e alla fine, dopo un’attesa che sembra infinita, conferma la propria decisione: è rigore e Donnarumma questa volta il prodigio non lo fa. 2 a 2.

Il finale è impietoso, come solo il calcio a volte sa essere. Frascatore inciampa e cede il passo al limite della propria area al vantaggio degli audaci di Cerignola, che comunque, diciamo anche questo, hanno il merito (e ‘a cazzimm) di crederci fino all’ultimo.

Due veloci veloci riflessioni finali. 

La prima: il calcio, soprattutto all’inferno della terza serie, è lotta dura e le partite, come direbbe il Magister Darwin Pastorin, non finiscono mai… vediamo di abituarci rapidamente, visto che in B ci dobbiamo tornare subito!

La seconda: ma lo vedete o no che per gioire e soffrire non servono i milioni? Bastano un pallone, 22 calciatori in campo, curve che spingono, esultano e imprecano… Che poi, il destino, se ci pensate bene, a volte, va davvero dove vuole lui…

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