Iervolino e la Salernitana: perché vendere ora è la mossa vincente

Se Iervolino dovesse mantenere il controllo della Salernitana e la squadra retrocedesse in Serie C, il danno reputazionale sarebbe irreparabile.

Iervolino, salernitanaFoto Mosca Salernitana
Articolo di Giovanni Santaniello15/08/2024

La parabola di Danilo Iervolino alla Salernitana sembra giunta a un punto di svolta cruciale. L’imprenditore campano, accolto come un salvatore due anni fa quando evitò l’esclusione del club dalla Serie A, si trova oggi di fronte a un bivio che potrebbe definire non solo il futuro della squadra, ma anche la sua immagine di uomo d’affari.

Grazie alla sua leadership, il club ha ottenuto due salvezze consecutive, e per un lungo periodo, Iervolino è rimasto sotto i riflettori mediatici e celebrato come un esempio di imprenditoria vincente. Tuttavia, dopo la recente retrocessione in Serie B, e con la pressione dei tifosi che cresce, è giunto il momento per lui di considerare seriamente la vendita della società.

 

Un’opportunità pubblicitaria senza pari

 

Per un imprenditore, l’esposizione mediatica è fondamentale. Nei suoi primi due anni alla guida della Salernitana, Iervolino ha goduto di una visibilità mediatica straordinaria. Interviste su DAZN, apparizioni su reti nazionali, articoli sulla stampa: una copertura mediatica che per un imprenditore vale oro. Per comprendere il favore mediatico di cui ha goduto Iervolino, basta sfogliare gli archivi della famigerata “stampa locale”. Tra questi, un mio articolo di appena un anno fa – che oggi rileggo con occhio critico – dipingeva un ritratto particolarmente lusinghiero del neo-presidente. Questo pezzo, insieme a molti altri, testimonia il clima di ottimismo che permeava l’ambiente in quella fase iniziale della sua gestione. Quantificare il valore di tale esposizione in termini di campagna pubblicitaria sarebbe difficile, ma sicuramente si parlerebbe di milioni di euro. Questo da solo dovrebbe far riflettere Iervolino sul fatto che, nonostante l’amarezza della retrocessione e le critiche che ne sono seguite, i suoi investimenti non sono stati vani.

Ora, però, la situazione è cambiata drasticamente. La retrocessione in Serie B ha portato con sé non solo delusione sportiva, ma anche una dura contestazione da parte dei tifosi. La situazione sta diventando “insostenibile”, è arrivato il “momento di decidere”.

 

Ma perché Iervolino dovrebbe accettare?

 

La retrocessione ha portato nelle casse della Salernitana il cosiddetto “paracadute”, una somma significativa che aiuta le squadre retrocesse a mantenere stabilità economica. Tuttavia, questi fondi non sono stati utilizzati per acquistare calciatori di spessore, indispensabili per affrontare un campionato ostico come la serie B. Iervolino è ora a un bivio: deve decidere se investire pesantemente per rinforzare la squadra, o vendere immediatamente, prima che il valore della squadra crolli definitivamente. Gli addetti ai lavori considerano, al momento, la Salernitana come una delle squadre più deboli della Serie B.

In secondo luogo, c’è da considerare il rischio d’immagine. Se Iervolino dovesse mantenere il controllo e la squadra retrocedesse in Serie C, il danno reputazionale sarebbe irreparabile.

Vendere ora, prima della chiusura del calciomercato estivo, permetterebbe a Iervolino di uscire di scena con dignità, avendo comunque lasciato un segno positivo nella storia recente del club.
L’alternativa – sparire dai radar con la nomina di un prestanome alla presidenza – non farebbe che prolungare una situazione di incertezza dannosa per tutti, col rischio di una lenta agonia di una squadra incompleta.

 

La pressione del mercato e le offerte di acquisto

 

Secondo le informazioni recenti, sul tavolo c’è un’offerta concreta: 12 milioni di euro con pagamento triennale. Sebbene Iervolino sperava di ricavare di più, questa proposta merita seria considerazione.

Mantenere la proprietà significherebbe dover fare consistenti investimenti per evitare una seconda retrocessione consecutiva.

E’ imminente l’incontro decisivo (già oggi secondo alcuni osservatori) e il tempo stringe. Il nuovo gruppo sembra intenzionato a intervenire subito sul mercato, con l’obiettivo di rinforzare la squadra per la prossima stagione. Sembra anche avere idee chiare, puntando su almeno “5 innesti di qualità” e l’operazione Lapadula.

 

L’importanza di un’uscita dignitosa

 

Per un imprenditore di successo come Iervolino, che ha fatto dell’immagine pubblica una parte integrante del suo successo, è essenziale considerare l’impatto in caso di una gestione fallimentare della Salernitana. Una seconda retrocessione consecutiva, in Serie C, sarebbe devastante, non solo per la squadra, ma anche per la sua reputazione. Le critiche sarebbero inevitabili, e la sua immagine di imprenditore vincente verrebbe messa seriamente in discussione. Per Iervolino, potrebbe essere l’occasione di chiudere un capitolo importante della sua vita imprenditoriale, capitalizzando sulla visibilità ottenuta e evitando i rischi di un futuro incerto nel mondo del calcio.

Alla luce di tutti questi fattori, la decisione più saggia e coraggiosa per Iervolino potrebbe essere quella di vendere subito la Salernitana. Vendere la Salernitana ora non sarebbe una resa, ma un atto di responsabilità verso il club, i tifosi e, non ultimo, verso se stesso e la sua immagine di imprenditore.

La vendita ora, prima della chiusura del mercato estivo, gli permetterebbe di chiudere questo capitolo con dignità e di dedicarsi a nuovi progetti imprenditoriali, senza l’ombra di un possibile fallimento sportivo a gravare sulla sua figura pubblica.

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