Salernitana in vetta, ma che guerra! Le tre Regine del Sud si giocano tutto in Serie C”
Un appassionante duello tra la Salernitana, Benevento e Catania rende il camopionato di serie C sempre più avvincente.

Che questo maledetto girone di Serie C fosse una roba seria, chi mastica da sempre calcio di provincia e passioni vere lo sapeva benissimo. Che la Salernitana, il Catania e il Benevento si sarebbero scannate fino all’ultimo pallone, pure. Ma così, con questi ritmi, con questa intensità, con questi colpi di scena che ti prendono a cazzotti nello stomaco proprio quando meno te li aspetti… beh, così no. Così davvero no.
Riavvolgiamo per un attimo il nastro di queste prime giornate di campionato per provare a raccontare cosa diavolo sta succedendo nel tritacarne più bello d’Italia…
Il Regno del Sud: quando le ex nobili fanno sul serio
Dopo sei giornate siamo lì, tutti ammucchiati come sardine in scatola. La Salernitana davanti a tutti, il Benevento che insegue a due lunghezze insieme al Catania che fa quello che può per non perdere il treno. Tre squadre che hanno costruito rose da categoria superiore e che ora vorrebbero maciullare gli avversari, ma non sempre ci riescono. Una sconfitta a testa sta lì a dimostrarlo.
Giuseppe Raffaele alla Salernitana ha messo insieme un gruppo che fa paura solo a guardarlo negli spogliatoi. Roberto Inglese, porta con sé i gol e l’esperienza di chi ha calcato palcoscenici importanti. Insieme a Franco Ferrari e Galo Capomaggio (pagato 350mila euro al Cerignola, una cifra che in Serie C fa girare la testa), i granata hanno l’attacco più temuto del girone.
Ma la vera chicca è a centrocampo, dove l’olandese Kees De Boer detta i tempi di gioco con la precisione di un orologio svizzero. E quando hai Ivan Varone che ti fa da chioccia ai giovani e ti porta l’esperienza di chi ha vinto campionati veri, beh, allora cominci davvero a sognare in grande.
“Il nostro obiettivo è fare il massimo, partita dopo partita”, ha detto Varone con la saggezza di chi ne ha viste tante. E chi lo conosce sa che quando Ivan parla così, significa che la squadra ha le palle per arrivare fino in fondo.
Il Catania che ruggisce ancora
Dall’altra parte della Sicilia, Domenico Toscano sta ricostruendo l’orgoglio etneo pezzo dopo pezzo. Quattro promozioni in Serie B in carriera non sono mica noccioline, e quando uno come lui accetta di allenare il Catania, significa che il progetto è serio davvero.
Il direttore sportivo Ivano Pastore ha fatto i colpi giusti: Francesco Forte per i gol, Tiago Casasola soffiato alla Salernitana con un blitz che grida ancora vendetta per i tentennamenti e i ritardi che l’hanno accompagnata, e Daniele Donnarumma per l’esperienza. Perdere Inglese ha fatto male, ma in fondo le grandi squadre si riconoscono anche da come reagiscono alle botte.
E poi c’è la tifoseria. Una delle prime d’Italia secondo le statistiche, con una media di quasi novemila spettatori che ti spingono anche quando giochi contro la Vibonese un martedì sera di dicembre. Quando il Massimino si accende, lì davvero può succedere di tutto.
Il Benevento e la voglia di riscatto
I sanniti, invece, hanno ancora il dente avvelenato per come è finita la scorsa stagione. Campioni d’inverno e poi… niente. Il vuoto. La beffa dei playoff persi contro la Juventus Next Gen che ancora brucia come l’inferno.
Gaetano Auteri è tornato sulla panchina con la voglia di chi ha un conto aperto con il destino. E quando hai uno come Francesco Salvemini che ti fa i gol pesanti e Raffaele Romano che ti tiene in piedi il centrocampo, allora puoi davvero pensare di rifarti.
Il mercato estivo ha portato qualità e sostanza: Edoardo Pierozzi e Pietro Saio non sono nomi di fantasia, ma giocatori veri che sanno cosa significa soffrire per una maglia. E in Serie C, quando sai soffrire, hai già vinto metà delle battaglie.
Salernitana: il bello deve ancora venire
La classifica attuale vede la Salernitana in testa. Gli scontri diretti sono lì che ti aspettano come tagliole nascoste nel bosco: Catania-Salernitana il 19 ottobre, Catania-Benevento il 26 ottobre, e il gran finale Benevento-Salernitana il primo dicembre. Tre partite che valgono una stagione intera.
Perché, diciamocelo senza giri di parole, queste tre squadre si contenderanno la promozione diretta fino all’ultimo respiro. Le altre? Rispettabili, per carità, ma quando hai rose costruite per vincere e allenatori che sanno come si fa, allora il divario si vede eccome.
Il Crotone, il Cosenza e il Potenza possono dire la loro per i playoff, l’Audace Cerignola rimane sempre una squadra tosta, come abbiamo potuto constatare a nostre spese mercoledì (sebbene con l’aiuto sostanziale dell’arbitro). Ma la verità è una sola: chi sale in B avrà il nome di Salernitana, Catania o Benevento. Gli altri giocheranno per non retrocedere o per centrare un miracoloso posto nei playoff.
Questione di cuore e di portafogli
Alla fine, come sempre nel calcio che conta, si tratta di cuore e di portafogli. E queste tre squadre ne hanno da vendere di entrambi. Hanno investito (ma la Salernitana avrebbe dovuto sicuramente fare di più), hanno costruito, hanno scommesso su se stesse. Ora devono solo dimostrare che i soldi spesi e le aspettative create non erano solo fumo negli occhi.
Il Girone C si conferma il più bello, il più competitivo, il più pazzo della Serie C. Dove ogni domenica può succedere di tutto e dove le emozioni te le senti nelle viscere, non solo negli occhi.
E noi? Noi siamo qui, con il cuore in gola e la speranza che non muore mai, pronti a seguire la nostra Bersagliera fino in capo al mondo. Perché in fondo, per gioire e soffrire davvero non servono solo i milioni. Servono undici veri uomini in campo e la passione di chi crede ancora nei miracoli.
Che poi, il destino, se ci pensate bene, va sempre dove vuole lui. Ma stavolta, per una volta, speriamo che scelga la strada giusta…