Verstappen trionfa a Monza, ma il cuore resta rosso Ferrari

Fabio Marino racconta la vittoria di Verstappen a Monza. Nonostante la feste popolare tinta di rossa, vince ancora la Red Bull.

Credit photo Eduardo TauloisCredit photo Eduardo Taulois
Articolo di Fabio Marino08/09/2025

Monza ha vissuto la sua gara annuale con la consueta solennità di una festa popolare e l’intensità di una battaglia sportiva. L’Autodromo Nazionale, immerso nel verde del Parco, si è trasformato ancora una volta in un’arena di passione rossa, con bandiere, cori e il ruggito dei motori che hanno scandito un fine settimana dal fascino antico.

A vincere, quasi come da copione, è stato Max Verstappen: l’olandese della Red Bull che, tornando ai fasti di un tempo, ha imposto la sua legge, resistendo agli assalti di Lando Norris e lasciandosi alle spalle anche Oscar Piastri, per un podio che conferma la debolezza delle McLaren sulle piste a basso carico aerodinamico.

Tra gli spalti gremiti, l’ondata rossa si è trasformata in un vero e proprio abbraccio collettivo, un’invocazione di speranza che ha attraversato tutta la pista. Sotto un cielo festante, le monoposto si sono schierate su un asfalto che sembra custodire la memoria di mille duelli leggendari. L’attesa era febbrile, sospesa tra il desiderio di rivalsa della Ferrari e la consapevolezza di trovarsi di fronte a un campione come Verstappen, che sempre più spesso trasforma la competizione in arte della perfezione.

Gli occhi di tutti, dagli appassionati storici ai giovanissimi al loro primo Gran Premio, si sono accesi di quella luce particolare che solo Monza sa regalare. È qui che la Formula 1 si fonde con la cultura popolare, dove ogni curva racconta storie di gloria e di sofferenza. Il rosso Ferrari domina le tribune, ma nel paddock si respira la tensione di chi sa che nulla è mai scontato.

La gara sembrava iniziare con un dejà vu, con Norris pronto a lanciarsi in un affondo alla Prima Variante. Un brivido durato poche curve, perché Verstappen, glaciale e implacabile, ha ristabilito subito il proprio dominio. Da lì in avanti la sua corsa è stata un lungo monologo fatto di costanza, e velocità inarrivabile. Piastri, meno incisivo del compagno, ha tenuto la terza piazza, probabilmente pensando al fatto che in questo weekend ha perso soltanto 3 punti dal suo rivale diretto.

La squadra di casa, la Ferrari, pur sospinta da un muro umano di passione, non è riuscita a inserirsi nella lotta al vertice. Charles Leclerc ha lottato con grinta, ma senza il passo necessario per insidiare le posizioni che contano. Lewis Hamilton, al suo primo Monza da ferrarista, ha vissuto un weekend più emotivo che competitivo, registrando con il suo telefono ogni attimo vissuto con il pubblico.

Ed è stato proprio il pubblico il vero protagonista. Oltre trecentomila persone hanno affollato l’Autodromo, trasformando la Brianza in un mare rosso. Il podio, invaso da una marea di tifosi, ha mostrato ancora una volta come Monza sia più di una pista: è un patrimonio emotivo, un simbolo identitario che appartiene a tutti gli amanti del motorsport.

Perché questo avvenga, però, non bastano i ricordi o la passione. Stefano Domenicali, CEO di Liberty Media, ha ricordato che per il Gran Premio di Monza dei prossimi anni serve un impegno concreto. La struttura deve essere modernizzata, a partire dalla viabilità e dai servizi di accoglienza. Chi arriva a Monza – tifosi, team, stampa internazionale – deve trovare un’esperienza all’altezza delle aspettative di un evento mondiale. Solo così si potrà garantire continuità a un appuntamento che ogni anno accende gli animi e porta l’Italia al centro della scena globale.

Domenicali ha inoltre ribadito un punto fondamentale: l’Italia non potrà ospitare più di un Gran Premio. Questo rende ancora più urgente e strategico l’investimento su Monza. Se vogliamo che resti la casa del GP d’Italia, dobbiamo agire ora, con coraggio e visione.

E proprio sulla visione del futuro, Domenicali, apre a nuove strade anche sul fronte dello spettacolo. Meno prove libere, più azione, più adrenalina. La Formula 1 del futuro sarà più dinamica, più accessibile, più coinvolgente. E Monza deve saper essere protagonista di questo cambiamento.

Così si chiude il Gran Premio d’Italia 2025: con la conferma della forza di Verstappen, il coraggio delle McLaren e l’eterno amore dei tifosi per la Ferrari. Un capitolo che aggiunge fascino alla stagione e che lascia tutti con la stessa certezza: la Formula 1 a Monza non è solo sport, ma rito collettivo. E ora lo sguardo corre già avanti, verso Singapore, dove un nuovo scenario e nuove sfide attendono i protagonisti di questo Mondiale avvincente.