Odissea di cuoio: l’inizio di un viaggio fantastico

Inizia l'Odissea di Cuoio firmata da Giancarlo Libero Falletta. Un viaggio dentro il calcio Ellenico. Un viaggio tra le isole di Ulisse. Un viaggio che mescola mito e profumo d'erba da stadio.

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Articolo di Giancarlo Libero Falletta16/09/2025

Partiremo da Itaca (Ιθάκη), identificata come la possibile patria di Ulisse, la più piccola delle isole maggiori. Ci sposteremo subito all’estremo nord, ovverosia a Corfù (Κέρκυρα) terra che, secondo il mito, fu l’ultimo approdo di Ulisse prima di rientrare a casa. Qui, anche se per pochi anni, il calcio ha vissuto momenti epici, probabilmente inattesi, mentre adesso si fatica a ripartire per ritornare a certi livelli. Tornando verso sud, costeggiando idealmente le regioni dell’Epiro e dell’Etolia-Acarnania, ci fermeremo a Lefkade (Λευκάδα) e spostandoci ancora più a sud arriveremo poi a Cefalonia (Κεφαλονιά). Quest’ultima, è nota purtroppo anche per l’eccidio della 33ª Divisione fanteria “Acqui”, per mano dell’esercito tedesco subito dopo l’armistizio tra Italia e Alleati nel 1943, episodio che il cinema ha raccontato con il film “Il mandolino del capitano Corelli”. Infine Zante – o Zacinto – (Ζάκυνθος) che diede i natali al poeta Ugo Foscolo e a Dionysios Solomos, autore dell’inno nazionale greco “Ýmnos is tin Eleftherían” – “Inno della Libertà”.

Il calcio visto da Itaca

Il nostro viaggio inizia da Itaca perchè Ulisse ispira “Odissea di cuoio” certo, ma anche perchè sull’isola il calcio è una cosa seria e smuove l’orgoglio isolano, malgrado non abbia mai vissuto campionati a livello nazionale. Il territorio è diviso in due: a nord il PAO Odysseas, a sud l’AO Proodos, entrambe realtà molto identitarie. Il Proodos è nato nel 1950 a Vathy e nel 1980 divenne membro fondatore della “Associazione delle società calcistiche unite di Cefalonia e Itaca”. Considerata già una realtà importante della zona, nel 1981 vinse la Coppa regionale. Gli abitanti di Stravros invece, nel 1980 decisero di fondare un club che potesse rappresentare la parte nord dell’isola. Subito membro fondatore come i “rivali” del sud, l’Odysseas toccò il punto più alto nel 1984, quando ottenne un 3° posto nel massimo campionato locale, identificabile con l’Eccellenza italiana. Rivali tra di loro, ma uniti nella rivalità con le squadre delle altre isole, Proodos e Odysseas oggi battagliano nei campionati minori ma con un obiettivo comune: migliorare le strutture del territorio e dare sostegno ai giovani locali.

Diversa la storia calcistica a Corfù. Un club in particolare ha portato l’isola nell’Olimpo del calcio ellenico: l’AO Kerkyra. Il club rossoblu grazie al Presidente Spyros Kalogiannis, nel 2004 ottenne la prima storica promozione in serie A (Alpha Ethniki sino al 2006, poi Super League). Malgrado gli sforzi per mantenere il club in alto, tra mancate concessioni di licenze e fusioni, l’ultima partecipazione alla Super League è datata 2017/2018 e nessun altro ha saputo successivamente fare meglio. Altre due realtà locali importanti sono l’Olympos Kerkyra fondato nel 1934 e assente dalla Gamma Ethniki (serie C) dalla stagione 2013/2014, e soprattutto il Lefkimmi. I biancorossi del sud partecipano in maniera continuativa alla terza serie nazionale dal 2017/2018 e quest’anno saranno gli unici rappresentanti isolani a causa della recente retrocessione dell’Asteras Petriti, società orgoglio di un villaggio con meno di 700 abitanti.

A Lefkade, la veneziana Santa Maura, l’isola dove la poetessa Saffo trovò la morte gettandosi da una scogliera disperata d’amore, il calcio non ha grande tradizione. I risultati migliori portano la firma del Tilikratis, club nato nel 1928 che da un decennio gioca stabilmente in Gamma Ethniki e nella stagione 2023/2024 ha partecipato alla Super League 2 (serie B) per la prima volta. L’immediata retrocessione non ha distrutto quanto costruito negli ultimi anni dalla società e i rossoblu punteranno rapidamente alla promozione. L’altra faccia di Lefkade è il Panlefkadios, un’apparizione in Gamma nel 2017/2018 e una vita recente passata all’ombra del più importante Tilikratis. Meglio la sezione femminile dei biancorossi, partecipante alla serie C e anche questo è un aspetto da non sottovalutare nell’analisi di questo viaggio calcistico.

Se a Cefalonia si parla di calcio invece, il merito è principalmente del Pallixouriakos. Il club del nord dell’isola è stato fondato nel 1950 e ha una bacheca ricca di trofei a livello regionale. A Lixouri il campionato di serie C è stato giocato, con poche fortune, in due annate recenti: 2017/2018 e 2020/2021. Un club che merita più di una menzione è Olympiacos Cefalonia di Argostoli, cittadina più grande dell’isola. Sospese le attività sportive nel 2012, ha vinto ben 10 coppe “Cefalona-Itaca”, risultando sino agli ultimi giorni di vita uno dei club migliori e più seguiti. L’eredità biancorossa è stata raccolta dal Krokos Argostoli, ma ciò che era l’Olympiacos per la comunità sarà difficilmente sostituibile.

Isola natìa di Ugo Foscolo, il viaggio inaugurale di “Odissea di cuoio” termina a Zante e tra tutti i club, da tempo si distingue l’APS Zakynthos, realtà che da circa venti anni è probabilmente tra le migliori delle Isole Ionie. Presenza fissa in Gamma Ethniki, è stato storico il triennio 2013/2016 in serie B (allora Football League). Quest’anno il club gialloblu sarà tra i protagonisti del gruppo 4 di G’Ethniki con la promozione obiettivo dichiarato. L’isola ha visto altri club fare apparizioni in serie C, ma lo Zakynthos trascina orgogliosamente l’isola e i suoi tifosi riempiono il piccolo ma caloroso “Olimpico”.

Cinque isole, cinque storie diverse, cinque modi di vivere il calcio. La prima pagina della nostra “Odissea di cuoio” è stata scritta ed è terminata. Il viaggio però è appena cominciato.