Ulivieri: “Lo stop di Israele è un atto di umanità”
L'AssoAllenatori ha approvato all'unanimità la richiesta alla FIGC di escludere Isreaele da tutte le competizioni.
Credit photo by profile facebook Renzo UlivieriRenzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC), ha recentemente espresso una posizione forte e chiara riguardo alla situazione in Medio Oriente, chiedendo che la nazionale di calcio israeliana venga sospesa dalle competizioni internazionali. Nonostante le sue condizioni di salute, anche dall’ospedale, con una sciarpa palestinese, ha voluto esprimere le proprie opinioni.
Ulivieri ha dichiarato che tale provvedimento non sarebbe un atto politico, ma un “atto di profonda umanità” e un “imperativo morale”. La richiesta, sostenuta all’unanimità dal consiglio direttivo dell’AIAC, è stata inviata alla FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) con l’intento di spingere la federazione a portarla all’attenzione di UEFA e FIFA.
Le sue dichiarazioni hanno suscitato un dibattito acceso, con il presidente che ha risposto alle critiche sottolineando il ruolo degli allenatori come educatori e il loro dovere di non rimanere indifferenti di fronte a tragedie umane. Ha inoltre portato l’esempio della sospensione della Russia dalle competizioni sportive in seguito all’invasione dell’Ucraina, un precedente che, a suo dire, renderebbe logica e doverosa una decisione analoga nei confronti di Israele.
Ulivieri, noto per le sue posizioni politiche di sinistra, ha specificato che la richiesta non è mossa da un’ideologia partitica, ma da una profonda sensibilità per le vite umane, evidenziando che l’indifferenza non è un’opzione accettabile per il mondo dello sport.
