Roberto Beccantini

Ieri, oggi, Marani: quando i giornalisti salgono sull’altra parte della barricata

Con Matteo Marani al vertice della Lega Pro i giornalisti vil razza dannata - o d’annata, a seconda dei gusti - sono saliti sull’altra parte della barricata.

L’addetto stampa: dal piccolo mondo antico di Carletto ai «palloni spie» di oggi

Il 6 febbraio 2013 ci lasciava Carlo Iuliano, addetto stampa del Napoli di Maradona, tanto per fissare dei confini cronologici, e giornalista dell’Ansa.

La difficile convivenza tra il tifoso del Napoli e l’effetto Schumacher

Quando Schumacher andava in fuga con la sua Ferrari, la regia lo mollava al suo destino e si occupava del polverone alle sue spalle.

mourinho

I 60 anni di Mourinho, grande domatore di giornalisti, vil razza dannata o d’annata

Giovedì 26 gennaio José Mário dos Santos Mourinho Félix compie 60 anni. Il vate di Setubal, lo sciamano che seduce e divide, o con lui o contro di lui, senza bronci di mezzo.

Il Napoli squadra europea e il paradosso Juventus

Oggi è la bellezza a suggerire la rotta. Non è un luogo comune, e nemmeno uno slogan stantio. La bellezza, sì, filmata da Paolo Sorrentino e rielaborata da Luciano Spalletti.

maradona, napoli

Sfogliando l’album di Napoli-Juventus. Diego, Carletto, Lucianone: fuoco alla storia

Napoli-Juventus è un album ricco di istantanee: dal ricordo di Maradona e Vialli al Moggi bipartisan, passando per il primo autogol della storia e la rimonta in Coppa Uefa.

Comincia l’anno, finisce Cristiano: in parole “povere”, poco da aggiungere

La ghigliottina che cala non imbratta le opere di una vita di Cristiano Ronaldo, che rimane uno dei più grandi di ogni epoca, ma ne sporca l’epilogo.

Pelé, O Rei di tutti

Pelé giocava trattando la palla come se fosse un’appendice del suo Brasile, facendone risaltare le virtù e nascondendone le volgarità.

Da Zoff a Martinez tra folla e follia, tra idee geniali e «genitali»

Per parlarne ne parliamo, ma sempre con distacco, spesso per ultimi. Eppure dovremmo cominciare da loro. A maggior ragione se continuano fuori campo, come Emiliano Martínez.

Da Diego a Leo, il Mondiale resta meno «democratico» dell’Europeo

Lo straripante epilogo di Doha ha confermato il carattere esclusivo che accompagna il Mondiale dall’atto inaugurale a Montevideo, nel 1930.