Salernitana, il sogno di Raffaele prende forma: ecco perché la Salernitana fa già sognare

Salernitana a punteggio pieno dopo cinque giornate e in vetta del girone C. Tra equilibrio tattico e margini di crescita, i granata mostrano già la mentalità vincente per il ritorno in Serie B.

Coreografia dei tifosi della Salernitana. Credit photo by WikipediaCoreografia dei tifosi della Salernitana. Credit photo by Wikipedia
Articolo di Giovanni Santaniello22/09/2025

Dopo cinque giornate di Serie C, la Salernitana di Giuseppe Raffaele comanda con autorevolezza il girone C, una posizione che rispecchia il potenziale di una squadra chiamata al ritorno immediato in Serie B. Il percorso netto – cinque vittorie su cinque partite – racconta di una squadra che ha saputo interpretare al meglio le indicazioni del nuovo tecnico, pur mostrando margini di crescita evidenti.

Il dominio silenzioso della classifica

I numeri parlano chiaro: 15 punti, 8 gol fatti e appena 3 subiti nelle prime cinque uscite stagionali. La Salernitana viaggia a punteggio pieno, con una media di 1,6 gol realizzati a partita e una difesa che concede solo 0,6 reti per incontro. Un equilibrio che testimonia l’efficacia del lavoro di Raffaele, capace di costruire una squadra solida e concreta.

La sequenza delle vittorie racconta di una crescita graduale: 1-0 al Siracusa all’esordio, 2-1 in rimonta a Cosenza, 2-1 al Sorrento, 1-0 all’Atalanta U23 e 2-1 al Giugliano in trasferta. Tre successi casalinghi e due esterni, con la capacità di vincere anche soffrendo, segno di una mentalità vincente che Raffaele sta instillando nel gruppo.

Il 3-5-2 di Raffaele: principi e applicazioni

Il modulo scelto dal tecnico siciliano non è una sorpresa: il 3-5-2 aggressivo e coraggioso che aveva fatto le fortune del Cerignola nella scorsa stagione. Un sistema che punta sulla riconquista immediata del possesso, sull’aggressione rapida e su una grande densità centrale.

La fase difensiva vede Matino, Golemic e Cabianca comporre una retroguardia solida, con Donnarumma tra i pali che si è già dimostrato decisivo in più occasioni. Il centrocampo a cinque si basa sulla regia di Capomaggio, vero leader tecnico e temperamentale della squadra, affiancato da Varone e alternativamente da Knezovic, De Boer o Quirini. Sulle fasce, Villa a sinistra e Anastasio a destra garantiscono ampiezza e supporto costante alle due fasi.

In attacco, la coppia titolare vede Roberto Inglese come terminale offensivo e Ferraris nel ruolo di seconda punta e rifinitore. Il capitano granata non ha mai saltato una partita, dimostrando di essere il riferimento principale della manovra offensiva nonostante le voci di mercato estive.

I punti di forza: solidità e carattere

La principale virtù di questa Salernitana risiede nell’equilibrio tattico. La fase difensiva mostra numeri eccellenti: solo il Trapani (penalizzato di 8 punti) ha subito meno reti dei granata. La retroguardia ha trovato compattezza e comunicazione, con Golemic che rappresenta il perno centrale di un reparto che sa abbassarsi quando necessario e ripartire con velocità.

Il centrocampo è il vero punto nevralgico della squadra. Capomaggio si è rapidamente imposto come il faro della manovra, capace di fare da diga e da vigile urbano, alternando compiti difensivi e di costruzione. La sua leadership tecnica e temperamentale si è già rivelata fondamentale per l’equilibrio della squadra.

Altro aspetto positivo è la mentalità vincente che Raffaele sta trasmettendo. La capacità di ribaltare situazioni di svantaggio, come accaduto a Cosenza e contro il Giugliano, testimonia una crescita caratteriale importante. “La seconda frazione ci ha dimostrato quanto la voglia di vincere sia fondamentale”, ha sottolineato lo stesso tecnico dopo la vittoria sul Sorrento.

Le aree di miglioramento della Salernitana

Nonostante il percorso netto, emergono alcuni aspetti da perfezionare. Il primo riguarda il cinismo sotto porta. “Avremmo potuto chiuderla prima, non c’è stato cinismo”, ha ammesso Raffaele dopo la vittoria sull’Atalanta U23. La Salernitana produce gioco e occasioni ma fatica a finalizzare con la dovuta cattiveria.

La condizione fisica rappresenta un altro elemento su cui lavorare. “L’aspetto fisico è decisivo, io vorrei avere quanto prima tutti al 100% nell’arco nei 90 minuti perché è l’unico modo per gestire le ripartenze e le situazioni di vantaggio”, ha evidenziato il tecnico. Alcuni cali di intensità nel corso delle partite hanno permesso agli avversari di rientrare in gara.

La fase offensiva, pur efficace, mostra margini di crescita nell’ultimo passaggio e nella gestione delle situazioni favorevoli. L’attacco granata, che sulla carta vale oltre 40 gol considerando i trascorsi dei suoi interpreti, ha bisogno di maggiore fluidità nei movimenti e nelle combinazioni.

La crescita di Capomaggio: cervello e muscoli

L’argentino ex Cerignola si è rivelato l’acquisto più azzeccato del mercato estivo. In quattro partite è già diventato il leader tecnico e temperamentale della squadra, capace di interpretare diversi ruoli a seconda delle necessità tattiche. La sua versatilità gli permette di agire da mediano, da mezzala o da pivot aereo, offrendo a Raffaele soluzioni tattiche preziose.

Le sue prestazioni hanno convinto tutti gli osservatori, che lo indicano come uno dei migliori centrocampisti del girone. La sua capacità di lettura delle situazioni di gioco e la personalità dimostrata nei momenti difficili lo rendono un elemento imprescindibile per gli equilibri della squadra.

L’attacco: un potenziale ancora inespresso

Con Inglese, Ferrari, Liguori, Achik e Ferraris, la Salernitana dispone di un parco attaccanti di grande esperienza e qualità. Il capitano Inglese, sempre titolare nelle prime cinque uscite, rappresenta il punto di riferimento offensivo, ma il gruppo nel suo complesso deve ancora trovare la giusta alchimia.

La rotazione tra i vari interpreti permette a Raffaele di variare le caratteristiche offensive a seconda dell’avversario e delle situazioni di gara. Il giova talento Ferraris si è dimostrato prezioso nel ruolo di seconda punta, mentre Ferrari, Achik e Liguori offrono alternative tattiche interessanti per spezzare le partite.

La mentalità vincente di Raffaele

Il tecnico siciliano ha saputo trasmettere alla squadra la giusta mentalità per affrontare un campionato che, sulla carta, dovrebbe vedere i granata protagonisti. “Tutti dicono che batterci sia un miracolo, io invece dico che le avversarie contro la Salernitana fanno la partita dell’anno e noi dobbiamo prepararci da stasera in modo feroce”, ha dichiarato con lucidità il mister.

Questa consapevolezza del proprio status di favoriti, unita alla determinazione di non sottovalutare alcun avversario, rappresenta uno degli elementi più positivi di questo inizio di stagione. Raffaele ha dimostrato intelligenza tattica nelle scelte di formazione e nei cambi, adattando il proprio gioco alle caratteristiche degli avversari senza perdere la propria identità.

La strada per il ritorno in Serie B è ancora lunga, ma i primi segnali sono estremamente incoraggianti. La Salernitana ha tutte le carte in regola per centrare l’obiettivo, purché continui a crescere nell’intensità, nel cinismo e nella continuità di rendimento. Il lavoro di Raffaele sta dando i suoi frutti: ora serve consolidare quanto di buono costruito e alzare ulteriormente l’asticella.

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