
Il rinascimento italiano delle coppe: perché non siamo più le ruote di scorta
L’Europa delle coppe comunica con capriccio - se non con raccapriccio - che abbiamo prodotto cinque semifinaliste italiane, ma non è il caso di stappare champagne.
L’Europa delle coppe comunica con capriccio - se non con raccapriccio - che abbiamo prodotto cinque semifinaliste italiane, ma non è il caso di stappare champagne.
Antonio Cassano è il conformista che, per non sembrare tale, si maschera da sboccato anti-conformista.
Il razzismo è la violenza dell’ignoranza, aggravata dagli istinti più bassi del fanatismo. Il nero è nero soprattutto se avversario.
Il 1° aprile è passato, ma qualcosa o qualcuno resta sempre. Non sono pochi, e non sono fatui, i nati in questo giorno di pesci e di nesci.
A ogni sconfitta della Nazionale affiora, implacabile, l’argomento dei vivai. Il tatticismo li contamina fino a sequestrarne la grezza genuinità.
Al termine di Real Madrid-Liverpool, dall’altoparlante del Bernabeu sono partite, a palla, le parole e le note di «You’ll never walk alone».
Millantare è specialità di troppi; studiare, capacità di pochi. Walker mediano, falso nueve, terzini di spinta e tagli: Guardiola sfoglia l'almanacco del calcio.
Il Napoli di Spalletti verrà citato più del Napoli di Sarri? Probabilissimo, ma nel mio album quello di Sarri lo troverete sempre. Per bellezza e fragranza.
Di Fiorentina-Sporting Braga resta il ritorno - improvviso, pericoloso, ambiguo - del fantasma dei gol fantasma.
Caro Kvara le scrivo così mi distraggo un po' in attesa della partita di Champions League contro l'Eintracht.