
San Siro sì San Siro no: l’anomalia italiana dello stadio «a due piazze»
Inter e Milan sempre e comunque sotto lo stesso tetto. Si tratta del più plateale e scandaloso ossimoro che la grammatica dello sport possa proporre a docenti e discenti.
Inter e Milan sempre e comunque sotto lo stesso tetto. Si tratta del più plateale e scandaloso ossimoro che la grammatica dello sport possa proporre a docenti e discenti.
Forse ci siamo. Forse. E comunque meglio «forse» che mai. «Sla, la prima cura che permette di sperare». Non è «una» notizia: è «la» notizia.
La grandezza, nello sport, si misura anche con il metro dell’incompetenza. Non è un ossimoro. Non è un paradosso. E’ un omaggio.
Patti chiari: se cambi e vinci, al balcone. Se cambi e perdi, al muro. Tertium non datur, direbbe Claudio Lotito.
Musica, maestri. Napoli-Liverpool di Champions è ormai un classico. Proviamo a uscire dagli steccati del «puro» calcio, proviamo a tradurla nei brividi dei suoni delle canzoni, degli inni.
Silvio Berlusconi, il calcio e le elezioni: intrecci che ritornano a distanza di anni. Ma se in passato la Coppa dei Campioni con il Milan spinse il Cavaliere, ora non si può dire lo stesso del Monza.
Da Ricardo Kakà fino a Khvicha Kvaratskhelia, due destini che si incrociano tra scherzosi giochi di parole e l’incanto del prato verde.
In un Paese normale non sarebbe accaduto quello che è capitato a Roca Vecchia: bambini che giocano a calcio in piazza, il sindaco lo vieta.
La Premier è cominciata venerdì sera con un prigioniero di lusso: Ronaldo, un re nudo, incazzoso, alla caccia perenne di sudditi e di scalpi.
Il commovente ricordo del maestro Roberto Beccantini dei suoi ex colleghi, Franco Mentana e Silvio Garioni.