William Foulke, detto Fatty, il portiere che pesava 150 chili
L'incredibile storia di William "Fatty" Foulker, il portiere più grande del mondo. Il portiere che rivoluzionò la storia del calcio.
In foto William FoulkeC’era una volta in una piccola cittadina inglese di nome Dawley un bambino gigante. Il suo nome era William, ma tutti lo conoscevano come Bill. Nato a Dawley, che nessuno sa dov’è, e cresciuto a Blackwell che nessuno sa dov’è. Fatto sta che Bill vive in un paesino collinare dove l’unica attività dell’intera città è estrarre carbone. Così, visto che a scuola non è proprio una cima, dopo un po’, giovanissimo, finisce a lavorare in miniera. Sottoterra, un lavoro estenuante per un ragazzo, pericoloso, sporco. Molti morivano. Ma non Bill. Lui ama giocare a calcio.
L’estremo difensore dei Blackwell Miners Welfare Fc
Così la sua carriera inizia proprio nella squadra dei minatori, la Blackwell Miners Welfare Fc. Finisce in porta, perché è alto 1 e 87. È talmente forte che a soli 20 anni, nel 1894 viene acquistato per la strabiliante cifra di 20 sterline dallo Sheffield United. Bill è il nuovo portiere dei The Blades, delle lame. In quegli anni giocare per lo Sheffield significa giocare per uno dei più importanti club d’Inghilterra e quindi dell’intero mondo. Lo Sheffield è stato una delle prime squadre a dotarsi di uno stadio, il famoso Bramall Lane, inaugurato nel 1862.
I giornali scrivono di lui: «in Foulke, lo Sheffield United ha un portiere che sarà difficile superare. È uno di quei giocatori alti alti che può andarsi a sedere sulla traversa quando vuole, e mostra poca di quella goffaggine solitamente tipica degli atleti di grande stazza».
Non è solo un gran portiere è anche un vincente. Con lo Sheffield diventa due volte campione d’Inghilterra e vince una FA Cup, la coppa più antica del mondo.
Bill, Fatty, Ciccio, o semplicemente il più pazzo di tutti
Bill è un tipo pazzo. Bill mangia così bene, in modo così regolare e così abbondante che col tempo diventa Fatty, Ciccio perché pesa 150 chili. Qualcuno dice che era così forte che quando si appendeva ad una traversa la spaccava. E certe volte, per rimpicciolire la porta l’abbassava. Questo suo comportamento stravagante gli costò più volte la nazionale. Infatti disputò una sola presenza con I Leoni, contro il Galles, proprio nel celebre stadio dei The Blades. Era così grasso che le divise gli andavano corte e i pantaloncini non esistevano per uno della sua statura.
In quegli anni il calcio non era come quello d’oggi. Gli attaccanti potevano aggredire il portiere e spingerlo fisicamente in porta mentre aveva la palla in mano. Avere uno come Foulke significava avere una saracinesca in porta, perché nessuno si permetteva di sfidare un portiere di quella stazza.
Sul suo conto girano leggende incredibili, nessuno sa se siano vere, ma vale la pena raccontarle. Si dice che nel 1899 abbia appeso a testa in giù George Allan, attaccante del Liverpool. Pare che il vecchio George si sia così spaventato da ritirarsi addirittura. L’arbitro fischiò rigore, ma Fatty non era assolutamente d’accordo e si rifiutò di pararlo. Non si mosse di un centimetro.
O quella volta nel 1902 contro il Southampton dove, dopo la doccia, inseguì nudo per il campo l’arbitro Tom Kirkham, reo di aver convalidato un gol ai danni dello Sheffield palesemente in fuorigioco.
Un giorno un arbitro si permise di assegnare un rigore alla squadra avversaria. Bill non era per niente d’accordo, così invece di guardare negli occhi l’attaccante, invece di concentrarsi a parare, invece di guardare il pallone, fissò per tutto il tempo, con aria minacciosa, l’arbitro.
Body Shaming al portiere che accusavano di mangiare tutte le torte
Fatty era costantemente insultato. Tutte le partite. Dietro la sua porta c’era l’inferno. Ciccione, ciccione, ciccione. Veniva così insultato che era necessario un manipolo di gendarmi per bloccare i tifosi avversari, alcuni li arrestarono addirittura. C’era un coro contro William e faceva più o meno così:
Who ate all the pies?
Who ate all the pies?
You fat bastard,
You fat bastard,
You ate all the pies!
Pare questo sia il primo coro rivolto contro un singolo calciatore.
La breve parentesi coi Blues
Dopo 11 stagioni a difesa dei pali dello Sheffield United, per 50 sterline passò al Chelsea, nel 1905. La squadra era appena nata e lui era uno dei primi tesserati. Diventò subito il capitano. Coi Blues parò 10 rigori in una sola stagione. Pare che una volta entrato in sala prima dei suoi compagni, mangiò la colazione sua e di tutta la squadra. Dopo la scorpacciata, si appisolò in un angolo.
Una della sua frasi cult quando gli chiedevano con quale nomignolo amava farsi chiamare lui rispondeva: “chiamatemi come volete, basta che non mi chiamate tardi per il pranzo”.
Aveva una tattica assai curiosa per intimorire gli avversari. Piazzava due ragazzi ai lati della porta. Spesso bassi. Questi esaltavano la sua altezza che spaventava gli attaccanti avversari. Insomma, al fianco di due nanerottoli, appariva ancora più grande. I ragazzi, col tempo, finirono per andare a raccogliere i palloni finiti fuori dal terreno di gioco. Fu così che furono inventati i raccattapalle.
Dopo un solo anno coi Blues, a causa del suo carattere turbolento, fu ceduto al Bradford City, dove disputò le ultime 20 partite della sua carriera prima di ritirarsi.
Insieme a sua moglie gestì un pub vicino allo stadio Bramall Lane. Finì più volte nei guai a causa delle scommesse clandestine. Beveva, beveva troppo e la sua situazione economica peggiorò drasticamente. Si dice che per racimolare qualche scellino finì a lavorare in un circo. Chiunque poteva provare a calciare un rigore al portiere più grande del mondo. Pare che queste sia una notizia totalmente inventata, ma chissà col vecchio Bill niente è impossibile.
Morì di cirrosi, a causa dell’alcol, a Sheffield, la città che l’aveva consegnato alla storia, il 1 maggio del 1916.
Il portiere che ha cambiato le regole del calcio
Nessuno ha mai segnato la storia del calcio come William Foulke. Grazie a lui fuorno introdotte nuove regole, come per esempio quella di procurarsi prima di ogni partita dei pali di riserva (visto che Fatty li spezzava). Oppure, vista la sua stazza, fu vietato ai portieri di avanzare oltre la linea durante i rigori.
Stiamo parlando di una leggenda. Il primo portiere ad allargare le braccia in modo obliquo per occupare quanto più spazio possibile e intimorire gli avversari. A William si deve il termine clean sheet. Nel 1907 durante una partita contro l’Accrington, William fu costretto a indossare un lenzuolo bianco sopra la sua maglie, la quale era troppo simile agli avversari. I Bradford vinse 1 a 0. Al termine di quella gara, dove William non subì gol, tornò negli spogliatoi con il lenzuolo bianco integro, da qui clean sheet.
Da minatore a calciatore, da oste a circense. Questa è la straordinaria vita del portiere più iconico della storia del calcio.
