Ricordate quando Conte definì la trasferta di Napoli un “assedio di guerra”?
Antonio Conte si avvicina sempre di più al Napoli. In passato però il tecnico non ha sempre usato parole d'amore verso i tifosi campani.
Foto MoscaAntonio Conte si avvicina sempre di più sulla panchina del Napoli. La trattativa per portare il tecnico salentino ai piedi del Vesuvio procede spedita ed è in via di chiusura ma, in passato, l’allenatore italiano è stato un grande antagonista della compagine napoletana a causa della sua fede juventina che lo ha poi portato sulla panchina bianconera.
Era il 2013 quando Conte vestiva i panni di allenatore della Juventus e, dopo la vittoria a Bologna che stava per consegnargli lo scudetto, il mister parlò così del clima del dall’Ara facendo riferimento anche alla trasferta di Napoli.
Conte: “A Napoli un assedio di guerra”
“Forse lei non mi conosce bene, ma
ho esultato con il pubblico juventino, mi sono girato dalla parte dei nostri tifosi. Se non posso farlo nemmeno con loro… a un minuto dalla fine, siamo 2-0, la vittoria può aiutarci a cucire addosso lo scudetto e adesso devo stare pure attento dove esulto, con chi esulto… ma stiamo scherzando?
Sono rimasto veramente esterrefatto che una città civilissima come Bologna ci ha accolto con bastonate, pietre, sputi, insulti…. Perché non mettiamo qualche telecamera e facciamo vedere quello che succede quando arriviamo?”.
Sulla trasferta di Napoli
“Se succede a Bologna, che è una città non civile ma civilissima… allora è finita, è finita. Perché me lo posso aspettare… va be’, è successo quello che è successo a Napoli… mancava l’assedio di guerra, con i lacrimogeni. Ma se io mi devo aspettare che anche a Bologna, città civile, veniamo accolti in questa maniera, allora veramente c’è la voglia di andare fuori all’estero”.
