
Dallo sport un coraggioso “NO WAR”
L’ostracismo che punisce gli atleti russi con l’esclusione da competizioni prestigiose non è che un messaggio chiaro dal mondo dello sport: No War.
L’ostracismo che punisce gli atleti russi con l’esclusione da competizioni prestigiose non è che un messaggio chiaro dal mondo dello sport: No War.
Finita la mistificazione di Luciano Spalletti, ora anche la stampa abbandona l'elogio per accodarsi ai fischi dello stadio, riconoscendone gli errori.
Ancora una volta, giustizialismo e garantismo non hanno portato a nulla di buono. Anche l'indagine sullo strumento salva bilanci, le plusvalenze, ha condotto ad un nulla di fatto.
A Montecarlo, tre ore di spettacolo hanno visto l’italiano Jannik Sinner sfiorare l’impresa contro il numero due del mondo Zverev, arrendendosi solamente al tie-break.
Bisogna tornare a insegnare nelle scuole calcio quei valori che fanno grande ogni sportivo, ovvero disciplina e rispetto verso il proprio avversario.
Negli sport individuali il risultato positivo di una gara è merito per circa il 60% del cervello. Allenare la mente è possibile.
Serate storte, errori madornali o falli non visti: Il calcio è imprevedibile e la palla è rotonda, azzardare pronostici rimane ancora aria fritta.
Fiorentina-Italiano, la partita perfetta, Spalletti-Napoli, la partita più che imperfetta.
Osimhen supera agevolmente i test di idoneità, ma nella cartella non c’è traccia di accertamenti sulla sua personalità. Riuscirà a trovare il proprio equilibrio ed esprimersi al massimo delle sue potenzialità?
Sono tanti i russi, tra sportivi, intellettuali, artisti, religiosi, esponenti del cinema e della scienza, che dissentono dall’invasione ordinata da Putin. Partecipano solidali all’inferno dei fratelli ucraini.