La speranza in un pallone: Yousef, da Gaza alla Sibilla Bacoli
Yousef Jendeya chiede aiuto da Gaza: Tesseratemi! Risponde la squadra campana di Bacoli che vuole portarlo in Italia.
Credit photo profilo ig Yousef JendeyaUna storia di resilienza e speranza sta unendo la Striscia di Gaza e la Campania. Yousef Jendeya, un giovane calciatore palestinese di 21 anni, è il protagonista di un appello che ha commosso l’Italia.
Prima che la guerra travolgesse la sua vita, Yousef era una promettente ala con esperienze nelle academy e persino nella Premier League palestinese e nelle nazionali giovanili. Costretto a fuggire dalla sua casa e a vivere in una tenda, con il campionato fermo e i sogni spezzati, Yousef ha lanciato un accorato messaggio sui social network: “A Gaza non c’è più nulla, ci rimane soltanto la speranza. La mia è quella di giocare. Se avete bisogno di un calciatore scegliete me.”
La sua richiesta non è caduta nel vuoto. A rispondere è stata la Sibilla Bacoli, squadra campana che milita nel campionato di Eccellenza. Il club, supportato dall’amministrazione comunale di Bacoli, si è subito attivato per tesserare il giovane calciatore e, soprattutto, per aprire un corridoio umanitario che gli permetta di lasciare Gaza e raggiungere l’Italia.
Sono stati avviati i contatti con la Farnesina e il Ministero degli Esteri per superare le difficoltà burocratiche e permettere a Yousef di realizzare il suo sogno e trovare un rifugio sicuro, dove potrà dedicarsi nuovamente al calcio e percepire uno stipendio.
“Non vedo l’ora di arrivare in Italia. Ringrazio la città e il Sibilla per quello che stanno facendo”, ha dichiarato Yousef, emozionato per l’opportunità. La vicenda di Yousef Jendeya è diventata così un simbolo potente di come lo sport possa rappresentare una via di fuga e una nuova possibilità di vita, anche nei contesti più drammatici.
